Ricerca SCLEROSI MULTIPLA: L’ULTIMA SCOPERTA
Riparare il tessuto cerebrale danneggiato da una malattia degenerativa: è il sogno di tutti i malati e i ricercatori impegnati nella guerra contro la sclerosi multipla e altre patologie che colpiscono il sistema nervoso. Oggi, grazie a anche a un’équipe italiana è stato segnato un punto a favore della terapia futura. Gli scienziati dell’Università di Milano (guidati dalla farmacologa Maria Pia Abbracchio), del Centro cardiologico Monzino, dell’Istituto scientifico San Raffaele e l’Università di Ulm (Germania) lavorando sui topi di laboratorio, hanno identificato delle cellule progenitrici che trasportano un recettore, il GPR17, potenzialmente in grado di produrre altre cellule capaci di riparare la guaina mielinica dei neuroni, danneggiata dalla malattia. Hanno scoperto anche che questa importante azione riparatrice non funziona in presenza di una forte infiammazione del tessuto cerebrale e del midollo spinale. Per fortuna, già oggi disponiamo di farmaci in grado di tenere sotto controllo questa sorta di “incendi” del sistema nervoso centrale. Si apre quindi la strada a future terapie combinate che abbinino queste sostanze antinfiammatorie a molecole capaci di schiacciare “l’interruttore” GPR17, che attiva le cellule riparatrici. I nuovi farmaci sono già allo studio nel laboratorio della dottoressa Abbracchio. La ricerca è stata finanziata dalla Fondazione Aism e dalla Fondazione Cariplo.