5 motivi per mangiarne meno
1.
Il sodio in più è infatti eliminato con le urine.
2.
Quando la concentrazione di sodio
Dnei liquidi extracellulari aumenta, l’acqua presente all’interno delle cellule passa all’esterno e resta intrappolata tra i tessuti. 3.
Troppo sale aumenta i liquidi presenti nel sangue e la pressione. al 12 al 18 marzo torna la Settimana mondiale di sensibilizzazione per la riduzione del consumo di sale, promossa dalla World Action on Salt & Health, associazione che coinvolge più di 90 Paesi di diversi continenti. L’iniziativa, alla quale partecipa anche la Società italiana di nutrizione umana (sinu.it), ha lo scopo di migliorare la salute e prevenire le malattie legate all’eccessivo consumo di cloruro di sodio. Come? Coinvolgendo il maggior numero possibile di cittadini, sensibilizzando le aziende alimentari alla riduzione di questo ingrediente e ricordando ai governi l’importanza di promuovere una corretta informazione.
I NUMERI PARLANO CHIARO
In Italia, secondo i dati diffusi dal Ministero della salute, il consumo di sale è pari a 11 g al giorno per gli uomini e a 9 per le donne, circa il doppio (nel primo caso un po’ di più, nel secondo un po’ di meno) rispetto ai 5 g quotidiani raccomandati dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità. I rischi di questa pessima abitudine? Moltissimi, come spiega il dottor Riccardo Paloscia, gastroenterologo a Viterbo e autore del libro Nostro sale quotidiano (Silvio Pellico editore, 8 €): «Eccedere con il sale costringe a un superlavoro i reni. Questi organi hanno il compito di eliminare le tossine prodotte dal nostro organismo, riassorbendo i minerali che altrimenti andrebbero persi con le urine. Se però la quantità di sale è eccessiva, i reni devono anche trattenere molta acqua: serve per diluire il sodio (uno dei componenti, l’altro è il cloro, davvero pericoloso per la salute) ed evitare che finisca nel sangue in concentrazioni eccessive». Avrai notato che quando
4.
Un eccesso di sodio favorisce la perdita di calcio dalle ossa.
5.
Un sovradosaggio di sale riduce infatti il muco che riveste le pareti gastriche. mangi la pizza, il prosciutto crudo o il pecorino (tutti alimenti particolarmente sapidi), senti il bisogno di bere di più. È un meccanismo di difesa del tuo organismo. Le conseguenze? «Ritenzione idrica, aumento del volume del sangue (tradotto in parole semplici significa che ce n’è di più in circolazione), con possibilità nelle persone predisposte di avere un’impennata della pressione arteriosa e, a cascata, diversi problemi a essa collegati, tra i quali l’aumento del rischio di infarto e ictus», spiega il nostro esperto.
SOTTO ACCUSA IL CIBO PRONTO Secondo i dati dell’Istat, i problemi cardio e cerebrovascolari (uniti a ischemie e altre malattie cardiache) sono responsabili del 35-40% delle morti registrate ogni anno nel nostro Paese. Eppure al cibo saporito non rinuncia nemmeno la grande maggioranza di chi è iperteso e dovrebbe seguire menu iposodici. A farlo è soltanto il 19% delle donne e il 9% degli uomini. Siamo dei pessimi cuochi oppure è anche colpa delle aziende del food che stentano a collaborare? «Secondo l’Istituto superiore di sanità, in Italia oltre il 50% del sale che ingeriamo ogni giorno è contenuto nei cibi consumati fuori casa. Sul banco degli imputati i piatti pronti, precotti o industriali. E poi i dadi per