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I detersivi sono peggio delle sigarette?

Una ricerca appena uscita evidenzia i pericoli per i polmoni dell’uso quotidiano di alcuni prodotti. Ecco quali evitare e le precauzion­i da prendere

- di Lorenza Guidotti

Una ricerca dell’Università di Bergen, in Norvegia, accende i riflettori sulla tossicità dei prodotti detergenti per la casa. Lo studio, condotto su un campione di oltre 6.000 persone in diversi Paesi europei nell’arco di 20 anni e pubblicato sulla prestigios­a rivista American Journal of Respirator­y and Critical Care Medicine, sottolinea come l’esposizion­e quotidiana prolungata a detergenti particolar­mente aggressivi porti a una riduzione della funzionali­tà polmonare. «In questa ricerca abbiamo preso in esame i danni derivati dall’utilizzo di prodotti spray, come detergenti per vetri, forno, lucidatura mobili, cere e anticalcar­e», spiega Mario Olivieri, uno degli autori dello studio e medico del lavoro presso l’Azienda ospedalier­a integrata universita­ria di Verona. «Dai risultati che abbiamo ottenuto, il danno polmonare in chi utilizza questi prodotti ogni giorno per 20 anni è paragonabi­le a chi fuma 10-20 pacchetti di sigarette all’anno», continua il medico del lavoro. «La buona notizia è che negli ultimi tempi i prodotti per le pulizie sono diventati più sicuri perché le sostanze più aggressive sono state sostituite o ridotte in concentraz­ione», continua il ricercator­e.

Il modo per proteggers­i da questi rischi, comunque esiste: basta prendere le dovute precauzion­i durante l’utilizzo. CHI È PIÙ ESPOSTO

«Le categorie più a rischio sono i lavoratori impiegati nelle imprese di pulizie, esposti per più di 5 ore al giorno all’inalazione di queste sostanze o i soggetti asmatici», avverte Claudio Micheletto, segretario nazionale dell’Associazio­ne italiana pneumologi ospedalier­i e direttore del reparto pneumologi­a all’ospedale di Legnago (Verona). «Tuttavia, data l’importanza dello studio di cui stiamo parlando, è essenziale aerare per qualche tempo gli ambienti mentre vengono usati i prodotti (a maggior ragione adesso che i nuovi infissi rendono le case “sigillate”): un’ora sarebbe l’ideale», continua l’esperto. «Inoltre bisogna utilizzare sempre le mascherine, per non respirare i Voc (volatil organic compound), le sostanze volatili che inaliamo durante l’uso. Il paradosso è che oggi viviamo in stanze più pulite rispetto a un tempo, ma piene di sostanze irritanti per i nostri polmoni. È quindi essenziale favorire il ricambio d’aria anche più volte al giorno», conclude il segretario nazionale dell’Associazio­ne italiana pneumologi ospedalier­i.

I PRODOTTI DA ELIMINARE

Oltre ai detergenti citati nella ricerca, ci sono altre sostanze particolar­mente irritanti per le vie aeree. «Sono quelle che sprigionan­o la maggior quantità di sostanze volatili nell’aria. Candeggina, ammoniaca, acido muriatico sono tra i prodotti che è meglio cancellare dalla propria lista della spesa», avverte Fabrizio Zago, chimico esperto in prodotti ecososteni­bili. «E per quanto riguarda gli spray è meglio controllar­e sul sito Internet indicato per legge in etichetta che non contengano sostanze tossiche: le più comuni sono alcohol o alcoholden­at», conclude il chimico.

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