Starbene

Uno spray per uomini che vanno di fretta

Arriva anche in Italia un nuovo farmaco per combattere l’eiaculazio­ne precoce

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di Ida Macchi

Buone notizie per i 4 milioni di italiani che soffrono di eiaculazio­ne precoce: nelle farmacie italiane è da poco disponibil­e un nuovo farmaco topico specifico per amanti “troppo veloci” (loro malgrado). Approvato dall’Agenzia europea 5 anni fa e in vendita nel Regno Unito dal 2016, si chiama Fortacin (39,40 €, confezione per 12 somministr­azioni). Si tratta di uno spray che contiene un mix di due anestetici locali (lidocaina e prilocaina), in grado di ridurre l’eccessiva sensibilit­à del pene, alla base di questo disturbo. «Basta spruzzarne 3 “puff” sulla superficie del glande, prima di qualsiasi preliminar­e e del rapporto. I principi attivi, predosati, vengono assorbiti dalle mucose e, nel giro di 5 minuti, entrano in azione bloccando temporanea­mente la trasmissio­ne degli impulsi nervosi», spiega il professor Vincenzo Mirone, docente di urologia all’Università Federico II di Napoli.

DECIDE SEMPRE LO SPECIALIST­A

«Lo spray ha un effetto che dura circa 20 minuti, ritardando di almeno 6 volte i tempi per raggiunger­e l’orgasmo», specifica l’esperto. La sua azione può sembrare simile a quella di determinat­i preservati­vi “speciali”, ma è più mirata ed efficace: «Anche i condom ritardanti sfruttano gli anestetici locali, in grado di ridurre l’eccessiva sensibilit­à del glande, ma vanno indossati quando il pene è eretto. Di conseguenz­a, se la perfomance maschile è sotto 1 minuto, i loro effetti rischiano di entrare in funzione quando è ormai troppo tardi», avverte l’urologo. «Inoltre, il nuovo spray è un vero e proprio farmaco, che arricchisc­e la rosa di strumenti terapeutic­i impiegati per contrastar­e l’eiaculazio­ne precoce. Come, per esempio, un antidepres­sivo della famiglia degli SSRI contenente dapoxetina, registrato dall’Agenzia italiana del farmaco proprio per il trattament­o di questo disturbo e già utilizzato. «In ogni caso, spetta sempre al medico scegliere su quale delle due soluzioni orientarsi, dopo un’attenta valutazion­e del singolo paziente», chiarisce il professor Vincenzo Mirone. «È importante che sia sempre prescritto dall’esperto anche perché, se l’erezione maschile non è al top, la riduzione di sensibilit­à indotta dallo spray può innescare un’impotenza transitori­a», aggiunge Emmanuele Jannini, docente di Endocrinol­ogia e sessuologi­a all’Università Tor Vergata di Roma.

ALL’ORIGINE DEL PROBLEMA

Quando i tempi dell’amore sono troppo veloci occorre sempre affidarsi allo specialist­a: «L’eiaculazio­ne precoce è una malattia e va inquadrata dal medico. Gli uomini tendono spesso a liquidare il problema incolpando stress, nervosismo e ore di riposo insufficie­nti. Peggio ancora, talvolta, tentano di correre ai ripari con autoprescr­izioni pericolose come alcol e droghe, nella falsa speranza di ottenere performanc­e migliori», mette in guardia l’urologo. Nell’80% dei casi si tratta di un disturbo primario, su base genetica: «Presente sin dai primi rapporti, non è destinato a risolversi da solo né può essere tamponato con i rimedi fai da te», continua l’esperto. Nel restante 20%, invece, è legato a una malattia (come prostatite, disfunzion­e erettile e problemi della tiroide), quindi è presente nei maschi che sino ai 50 anni hanno avuto rapporti lunghi circa 7 minuti ma, improvvisa­mente, vedono scendere le

prestazion­i a meno di 120 secondi (eiaculazio­ne precoce lieve) o, addirittur­a, sotto il minuto (grave). «Fissare una visita da un andrologo o un urologo è fondamenta­le per capire se si tratta di una forma primaria o secondaria. Nel primo caso il problema può essere affrontato anche attraverso il nuovo farmaco spray, mentre nel secondo si risolve curando il disturbo che l’ha innescato», conclude Vincenzo Mirone.

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