COME FAVORIRE LE DONAZIONI DI OVULI
Le donne italiane che ricorrono alla fecondazione eterologa sono in aumento: erano 2000, nel 2015, ma secondo le stime dei centri aderenti alla Società italiana di fertilità e sterilità (Sifes-Mr), nel 2016 il loro numero è raddoppiato. «Ciò che manca ancora nel nostro Paese sono le donatrici volontarie di ovociti», sottolinea il dottor Andrea Borini, presidente della Sifes-Mr. Per far fronte all’aumento delle richieste di fecondazione eterologa, i centri italiani specializzati sono perciò obbligati a rivolgersi a banche estere di gameti. La soluzione per uscire dall’empasse? «Campagne di sensibilizzazione e di informazione», sottolinea il dottor Borini. «E poi, anche se l’altruismo è la molla fondamentale della donazione, riconoscere a chi fa questo gesto un rimborso per le ore di lavoro perse e l’impegno offerto: può essere un incentivo in più». Alcuni centri italiani stanno percorrendo anche altre strade per promuovere le donazioni: una è il social egg freezing a titolo solidale, ovvero regalare la crioconservazione alle giovani donne che decidono di congelare i loro ovuli per posticipare la maternità, se sono disponibili a regalarne la metà. Qualcuno propone di ricorrere anche al gametes crossing, ossia all’incrocio di donazioni anonime, modello già sperimentato in Francia: un’amica o una parente che desidera aiutare la coppia infertile dona i propri ovociti a un centro per la riproduzione e questo, a sua volta, dà gratuitamente altri ovociti, donati in modo anonimo, alla coppia che ne ha bisogno. «Far leva su uno scambio solidale, può essere una strada in più per far crescere la cultura della donazione», conclude il dottor Borini.