ECCO TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE PER VINCERE LA BATTAGLIA
NON PIACE PROPRIO A NESSUNA, PERCHÉ ALTERA ANCHE LA SILHOUETTE PIÙ SOTTILE. SI COMBATTE UTILIZZANDO CON COSTANZA LE ARMI GIUSTE, COME CI INSEGNANO I NOSTRI ESPERTI
Prime esposizioni al sole in vista, urge puntare su obiettivi ambiziosi: su una silhouette ben modellata e, soprattutto, libera dalla cellulite. Perché è proprio lei, la buccia d’arancia, a campeggiare nella top degli inestetismi in rosa più diffusi, tanto da riguardare l’80-90% delle donne, dall’adolescenza agli anta. Non risparmia neppure le celebs, a dispetto dei trattamenti extra-luxury di cui possono disporre. Tra le tante: Eva Longoria, Alessandra Ambrosio, Kate Moss e la top model oversize Ashley Graham. Eppure, proprio le bellissime dello star system spesso non si fanno troppi crucci e all’insegna del #bodypositivism ci ricordano attraverso le foto postate con disinvoltura nei social che, in un certo senso, la cellulite fa parte della “genetica” femminile e che non va vissuta con troppa… pesantezza, ma gestita “in leggerezza”. Imparando a conoscerla e seguendo i suggerimenti degli esperti.
Un problema, tante sfaccettature
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Definire in poche parole la cellulite è davvero complesso. «Sintetizzando, si può dire che inizia come un banale inestetismo per diventare via via, se non curata, una malattia infiammatoria e degenerativa dei tessuti. I sintomi sono diversi e vanno dal gonfiore alle soffici increspature della cute, per poi progredire in piccole granulosità sempre più dure, visibili e talvolta dolorose al tatto», spiega Pierantonio Bacci, flebologo e chirurgo estetico, docente nei Master dell’Università di Siena, Roma e Barcellona (lipoedema.it).
Un inestetismo tutto femminile
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Ma come e perché nasce questo processo “effetto valanga”? «La cellulite si forma a causa di un vero e proprio inquinamento dei tessuti e della riduzione dell’ossigenazione dovuta alle alterazioni del microcircolo, delle cellule adipose e della matrice interstiziale», continua il professor Pierantonio Bacci. Non basta: risente della particolare struttura del tessuto adiposo femminile, che, anche se sottile, è fortemente condizionato dall’azione degli estrogeni e per questo colpisce anche i corpi magri e scolpiti dall’attività fisica. Oltretutto, spesso siamo noi stesse a fare il gioco del nemico, con cattive abitudini che inaspriscono