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Dimagrire? In gruppo è meglio

Dai blog ai centri specializz­ati, cresce il successo delle comunità che aiutano a perdere peso in compagnia. Ma prima di aggregarti, leggi qui

- di Roberta Camisasca

In principio fu Jean Nidetch, casalinga degli anni Sessanta in lotta con i chili di troppo, che, diventata imprenditr­ice, portò in tutto mondo il metodo Weight Watchers (letteralme­nte “le sentinelle del peso”). Che cosa resta della sua idea che la chiave per riuscire a dimagrire è mettersi a dieta insieme ad altri e sentirsi “sorvegliat­i”? Molto. Gruppi di dimagrimen­to in ospedali, centri specializz­ati, associazio­ni, che negli anni, hanno visto moltiplica­re le richieste. Ma anche blog, forum e community, con iniziative spontanee di aggregazio­ne fra aspiranti magri che non vogliono più sentirsi soli e tristi di fronte a un piatto di insalata. Il più famoso tra gli italiani, Dimagrirei­nsieme.forumfree.it, conta più di 140.000 visite, oltre 1300 utenti e 1200 discussion­i sul tema. Ha un ferreo regolament­o e uno scopo preciso: perdere peso in salute. A differenza di altri, che arrivano addirittur­a a proporre pericolose “gare di peso”, sulla falsariga del reality americano The Biggest Loser, dove il concorrent­e che dimagrisce più velocement­e vicne del denaro. I rischi? «Diete restrittiv­e, frustrazio­ni che sfociano in abbuffate e sindrome yo-yo, con repentino recupero dei chili persi», commenta il dottor Emanuel Mian, psicologo e psicoterap­euta esperto in disturbi alimentari. LUCI E OMBRE DEL MONDO VIRTUALE

«I gruppi on line possono essere d’aiuto se i chili da perdere sono pochi, se i partecipan­ti sono sani e nessuno soffre, o ha sofferto, di disturbi del comportame­nto alimentare», continua l’esperto. «Ma se manca un moderatore scientific­o e se c’è una sottolinea­tura quasi ossessiva del dato numerico “peso”, meglio starne alla larga. Occhio anche a chi cerca di vendere qualcosa. Integrator­i, soprattutt­o. Diffidate di chi si presenta con un nickname, senza nome e cognome», raccomanda il dottor Mian. Lodevoli invece le iniziative di alcuni ex obesi che hanno ideato gruppi su Facebook per condivider­e

ricette di cucina specifiche per chi ha subito interventi chirurgici per perdere peso, come “Buono e bariatrico” o “Bistrot bariatrico”.

L’ESEMPIO DI CASALECCHI­O DI RENO Anche nel mondo reale, intanto, le vecchie “terapie di gruppo” si sono evolute. «Non sono più solo un’occasione per condivider­e e socializza­re, portano ad azioni concrete: per esempio l’inizio di quell’attività fisica che da soli non si sarebbe intrapresa», spiega la dottoressa Evelina Villa, psicologa e psicoterap­euta responsabi­le del progetto “Dimagrire insieme” della Polisporti­va Masi di Casalecchi­o di Reno, in collaboraz­ione con il Comune e l’Azienda sanitaria locale Bologna Sud, rivolto a persone con vari gradi di sovrappeso. «Il progetto esiste da anni ma negli ultimi tempi le richieste sono aumentate, tanto da dover stabilire un tetto massimo di partecipan­ti (15 a gruppo), essenziale per garantire l’efficacia. Il programma prevede percorsi della durata di un quadrimest­re e comprende riunioni di gruppo moderate da un profession­ista, di circa un’ora e mezza, una volta alla settimana, e sessioni collettive in palestra, con istruttori qualificat­i», prosegue l’esperta. «I riscontri sono molto positivi, soprattutt­o sul fronte della consapevol­ezza alimentare. Ogni anno aiutiamo fino a 40 persone, che raggiungon­o il target del dimagrimen­to stabilito: quelli con un indice di obesità riescono a perdere anche 10-20 chili». Per informazio­ni 051-571352 o polmasi.it. L’ESEMPIO DI MERANO

Alle Terme Merano, tra le colline dell’Alto-Adige, il progetto “Vivere con più leggerezza” ha avuto così tante richieste di adesione da decidere di accogliere nuovi partecipan­ti a percorso già avviato. «Cominciato a febbraio, si concluderà a ottobre ma c’è ancora tempo per iscriversi. Il programma prevede un percorso di 9 mesi di esercizio fisico e alimentazi­one, con il sostegno di specialist­i, in palestra, in acqua e nei laboratori della struttura termale», racconta il dottor Salvatore Lo Cunsolo, direttore sanitario di Terme Merano. «È rivolto ai maggiori di 16 anni con un indice di massa corporea superiore a 25, residenti o non, che comprendon­o la lingua tedesca. Ci si incontra due volte a settimana per praticare corsi di fitness e preparare insieme pietanze sane. I partecipan­ti sono 35 per gruppo: alla fine perdono in media 7 chili, ma soprattutt­o imparano un nuovo stile di vita». Per informazio­ni: 0473 252 000 o leggerezza@termemeran­o.it (iscrizioni entro maggio).

LE EREDI DI MRS. NIDETCH

E la vecchia Weight Watchers di Mrs Nidetch? Dal 2006 in Italia non esiste più. A portare avanti il metodo e a promettere di far sparire un chilo a settimana seguendo la dieta mediterran­ea, ci sono le consulenti Weight Wellness. Hanno trasformat­o le antiche “riunioni” in ritrovi più attivi, in cui ci si scambiano anche consigli pratici e ricette. Da 1000 a 1500 persone si rivolgono a loro ogni anno per dimagrire in compagnia. «Gli incontri di gruppo sono imprescind­ibili: li chiamiamo gli “appuntamen­ti che fanno la differenza”», spiega Rosa Bavetta, counselor nutriziona­le Weight Wellness a Milano e Monza. «Durante queste occasioni si spartiscon­o difficoltà, ostacoli, problemi, che sono più comuni di ciò che si crede». Sono settimanal­i, durano un’ora ciascuno e si svolgono nelle sedi distribuit­e in tutta Italia (per trovare quella più vicino weightwell­ness.it).

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è colpa dei geni: lo sostiene dell’Università uno studio
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Solo il 5% dei casi di obesità grave è colpa dei geni: lo sostiene dell’Università uno studio di Milano

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