C’è anche il Festival della maternità
Si svolge a Padova. È dedicato ai primi 1000 giorni di vita dei bambini, quando si gettano le basi della salute futura
Nei primi 1000 giorni di vita l’organismo è immaturo, più sensibile agli stimoli esterni, e molti fattori possono modificarlo. Le ricerche scientifiche concordano nel ritenere questo periodo, dal concepimento ai 2 anni, decisivo per la qualità della vita da adulti. «L’alimentazione, la comunicazione, l’ambiente, il rapporto con mamma e papà sono determinanti per prevenire disturbi psico fisici e malattie come diabete e allergie», spiega Rossana Riolo, psichiatra, psicoterapeuta e presidente dell’associazione Kairos Donna che ha organizzato il primo Festival della maternità, dedicato proprio a questo tema (dal 13 al 15 aprile a Padova). Ma ecco perché quei 1000 giorni sono cruciali.
PARTIRE CON IL PIEDE GIUSTO Attraverso l’assunzione di acido folico fin dal periodo precedente il concepimento si può garantire un corretto funzionamento del sistema nervoso e delle funzioni metaboliche. «Per lo stesso motivo, assumere alcool e fumare può avere effetti negativi anche a decenni di distanza», ricorda Riolo.
ALLATTAMENTO AL SENO? SÌ, PERÒ...
Il latte materno è un tesoro insostituibile. «Ma i benefici sono tali solo quando l’allattamento esclusivo avviene in maniera serena», avverte l’esperta. Se è fonte di ansia o si trasforma in ossessione, può causare o aggravare la depressione post partum. «Il feto risente dello stato d’animo della mamma e inoltre la depressione interferisce nello scambio di emozioni con il figlio: le probabilità che il bambino sia a sua volta un adulto poco sereno aumentano». COSÌ L’ALIMENTAZIONE È OK
«Non è mai troppo presto per acquisire le buone abitudini capaci di prevenire già da piccoli molti problemi degli adulti». Non solo obesità e malattie cardiovascolari. Studi recenti, per esempio, rivelano come mangiare sano da piccolissimi riduca del 19% il rischio per le bambi- ne di ammalarsi di cancro al seno da grandi. E allora, frutta, verdura e legumi in abbondanza, proteine animali con moderazione, niente zucchero né sale.
AI PAPÀ SERVE PIÙ SPAZIO
Il papà non deve “aiutare” la mamma ma svolgere un ruolo da protagonista, diventare una seconda figura forte di riferimento. «Il fatto di poter sperimentare fisicamente un “dialogo corporeo” diverso da quello che ha con la mamma, per esempio durante il bagnetto o il cambio pannolino, stimola nel piccolo la capacità di stabilire rapporti equilibrati con le altre persone man mano che crescerà», spiega la psicologa.
L’IMPORTANZA DELLA LETTURA
«È dimostrato che leggere ad alta voce ai bebè sviluppa il linguaggio e l’intelletto. La fiaba, inoltre, rafforza la sicurezza e la fiducia. Doti fondamentali per l’equilibrio psicofisico degli adulti».