Cioccolato bianco
Il nostro team ha esaminato12 marchi. Hanno vinto le tavolette dal profumo intenso di latte, burro di cacao e spesso vaniglia, che si sciolgono senza appiccicarsi ai denti e che lasciano in bocca un sapore persistente
Non è certo un super food come quello fondente nerissimo. La quantità di cacao (dalla quale dipendono i benefici per la salute) è bassa, intorno al 30%. Mentre la quota di zuccheri semplici è maggiore e i lipidi e le calorie rimangono comunque piuttosto elevati. «Il cioccolato bianco va considerato esclusivamente come un peccato di gola. E scelto basandosi più sulle qualità organolettiche che sul profilo nutrizionale», dice la dottoressa Diana Scatozza, riassumendo in poche parole quello che ha fatto il nostro team. «Non è un caso, infatti, se i 4 vincitori del lab sono tutti ricchi di grassi saturi, dei quali è bene non abusare, ma che sono assolutamente indispensabili per conferire al prodotto la giusta scioglievolezza e consistenza», puntualizza la nostra dietologa. Ma ecco gli altri criteri adottati dagli esperti per giungere alla scelta finale.
ANCHE L’ASPETTO È IMPORTANTE
«Il cioccolato deve avere un colore omogeneo, bianco latte tendente al giallino, e nessuna macchia più chiara o più scura», afferma Giorgio Donegani. «Deve inoltre spezzarsi nettamente, senza piegarsi o, al contrario, scheggiarsi e avere un profumo intenso, che ricordi gli ingredienti base e gli aromi eventualmente aggiunti (quello di vaniglia era presente nella stragrande maggioranza dei campioni analizzati)».
MA È L’ASSAGGIO A FARE LA DIFFERENZA
«In bocca, durante la masticazione, il cioccolato bianco deve dare un senso di rotondità e pastosità. E fondersi facilmente, senza appiccicarsi ai denti e alle gengive», chiarisce il nostro tecnologo alimentare. «Impressioni di troppo asciutto, di sabbia, polvere o ruvidità sono dei difetti. Quanto al gusto: non deve essere troppo dolce. Bisogna percepire bene le note del latte, del burro di cacao e della vaniglia (se presente tra gli ingredienti). Infine, dopo la deglutizione, il sapore non deve sparire subito», conclude il dottor Giorgio Donegani.