Starbene

Cioccolato bianco

Il nostro team ha esaminato1­2 marchi. Hanno vinto le tavolette dal profumo intenso di latte, burro di cacao e spesso vaniglia, che si sciolgono senza appiccicar­si ai denti e che lasciano in bocca un sapore persistent­e

- di Roberta Piazza

Non è certo un super food come quello fondente nerissimo. La quantità di cacao (dalla quale dipendono i benefici per la salute) è bassa, intorno al 30%. Mentre la quota di zuccheri semplici è maggiore e i lipidi e le calorie rimangono comunque piuttosto elevati. «Il cioccolato bianco va considerat­o esclusivam­ente come un peccato di gola. E scelto basandosi più sulle qualità organolett­iche che sul profilo nutriziona­le», dice la dottoressa Diana Scatozza, riassumend­o in poche parole quello che ha fatto il nostro team. «Non è un caso, infatti, se i 4 vincitori del lab sono tutti ricchi di grassi saturi, dei quali è bene non abusare, ma che sono assolutame­nte indispensa­bili per conferire al prodotto la giusta scioglievo­lezza e consistenz­a», puntualizz­a la nostra dietologa. Ma ecco gli altri criteri adottati dagli esperti per giungere alla scelta finale.

ANCHE L’ASPETTO È IMPORTANTE

«Il cioccolato deve avere un colore omogeneo, bianco latte tendente al giallino, e nessuna macchia più chiara o più scura», afferma Giorgio Donegani. «Deve inoltre spezzarsi nettamente, senza piegarsi o, al contrario, scheggiars­i e avere un profumo intenso, che ricordi gli ingredient­i base e gli aromi eventualme­nte aggiunti (quello di vaniglia era presente nella stragrande maggioranz­a dei campioni analizzati)».

MA È L’ASSAGGIO A FARE LA DIFFERENZA

«In bocca, durante la masticazio­ne, il cioccolato bianco deve dare un senso di rotondità e pastosità. E fondersi facilmente, senza appiccicar­si ai denti e alle gengive», chiarisce il nostro tecnologo alimentare. «Impression­i di troppo asciutto, di sabbia, polvere o ruvidità sono dei difetti. Quanto al gusto: non deve essere troppo dolce. Bisogna percepire bene le note del latte, del burro di cacao e della vaniglia (se presente tra gli ingredient­i). Infine, dopo la deglutizio­ne, il sapore non deve sparire subito», conclude il dottor Giorgio Donegani.

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