Viso: tre novità antiage
Dall’ultimo Congresso di medicina estetica, a Montecarlo, i trattamenti per cancellare le occhiaie, dare tono alla pelle, risollevare i contorni
Sono tanti i ritocchi soft presentati all’ultimo Congresso di medicina estetica e antiaging che si è appena concluso a Montecarlo, la maggior parte dei quali rivolti al viso. Ecco i trend emergenti.
IL RIDENSIFICANTE- PALPEBRE
Una delle novità è il trattamento della “valle delle lacrime” (o tear trough) che si forma quando la palpebra inferiore diventa sempre più “scavata” e sottile. «È determinata dallo scivolamento verso il basso dello zigomo, che trascina con sé la palpebra», spiega il professor Giuseppe Sito, chirurgo plastico a Napoli, Torino e Milano. «Per colmare il solco lacrimale, che conferisce al volto un aspetto stanco, il classico filler non va bene perché, inoculato a livello superficiale, l’acido ialuronico richiama acqua provocando un antiestetico edema. Problema risolto con Redensity II, un ridensificante dell’azienda svizzera Teoxane specifico per correggere le occhiaie e ispessire le palpebre inferiori. Viene iniettato in profondità, a livello del periostio, e apporta 8 aminoacidi, 3 antiossidanti (il principale è il glutatione), zinco, rame, vitamina B6 e acido ialuronico studiato per non creare gonfiore, grazie a una speciale polimerizzazione». Una-due sedute, distanziate da un mese (350 € l’una), danno allo sguardo un aspetto più giovane e riposato.
IL BIORIVITALIZZANTE LONG LASTING Per avere una buona qualità della pelle (la cosiddetta quality skin), non basta riempire le rughe con i filler o bloccare i segni di espressione con la tossina botulinica. Dopo gli “anta”, è utile programmare dei cicli di biorivitalizzazione, per regalare alla pelle del viso, del collo e del décolleté tutto quello che non può più darle una crema. «Il nuovo biorivitalizzante firmato Allergan si chiama Volite e ha il plus di durare 8-9 mesi», spiega il dottor Sandro Quartucci, chirurgo plastico a Roma. «Un’unica seduta, quindi, al posto delle classiche 5-6 quindicinali, per avere una pelle più idratata, turgida e compatta, con una texture “gommosa”. Fatto che riduce l’impegno, i costi, il fastidio delle punturine e il rischio che si formino piccoli lividi post-trattamento». Tutto merito di un gel visco-elastico a base di acido ialuronico a basso peso molecolare, con un crosslinkaggio brevettato (un sistema per legare le molecole), tale da consentirgli di resistere molto più a lungo all’attacco della ialuronidasi, l’enzima che lo degrada. Il trattamento prevede 50-60 micropunturine indolori, per un costo di circa 500 €. LA RADIOFREQUENZA IN CERAMICA
La ceramica biomedicale è la protagonista della nuova radiofrequenza. «Viene utilizzata al posto dei tradizionali manipoli in acciaio inox o teflon, consentendo una migliore e più uniforme penetrazione del calore a livello del derma», afferma il dottor Ruggero Tagliabue, coordinatore didattico della Scuola di medicina estetica Iapem di Pioltello (Milano). «A livello epidermico la temperatura arriva a un massimo di 42° ma nel derma reticolare, dove avviene lo skin tightening (la contrazione delle fibre elastiche, con effetto rasssodante e antiage) raggiunge anche i 70°, non percepiti dalla cliente». I nuovi tip in ceramica sfruttano l’azione liftante della radiofrenza monopolare, riconosciuta più efficace di quella bipolare. Si consigliano 10 sedute, viso o corpo, che costano 100 € l’una.