Perché ci piacciono tanto i matrimoni reali?
Da sempre un matrimonio reale è, nell’immaginario collettivo, l’emblema massimo dell’unione tra un uomo e una donna. Il cerimoniale rafforza il legame d’amore, come se il suo tocco magico rendesse le nozze un’unione a cinque stelle. Per tanti motivi. Il primo è che lo sposalizio “coronato” rimanda a un’idea di speranza. Quella di incontrare, prima o poi, nella vita il proprio principe (o la propria principessa). Un sogno che, oggi, sembra addirittura accessibile, dal momento che molte delle neomogli dei membri delle case regnanti vengono da famiglie e situazioni normali. D’altronde Harry ha chiesto a Meghan di sposarlo mentre lei stava cuocendo un pollo arrosto! Dentro agli sposalizi principeschi non c’è solo la fiaba di Cenerentola, comunque. C’è anche l’illusione del “vissero felici e contenti”, che tanto consola dagli alti e bassi della vita. Oggi più che mai, in una società come la nostra che ha pochi valori, relazioni liquide e molta sofferenza nei legami sentimentali. In fondo, di questi matrimoni d’altissimo rango noi vediamo solo la facciata, le foto con tanti sorrisi, gli abiti da favola, le carroze dorate, la folla entusiasta, ma poi che ne sappiamo come vanno veramente le cose? Niente, ma i l fatto di vivere l’evento da lontano ci porta a credere che la felicità dei sovrani (o futuri tali) sia assoluta. E di riflesso anche noi diventiamo più positivi e più aperti ad accogliere l’amore nella nostra vita, senza paura di rimanere delusi.