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Dossier Fitwalking

SEGUI LA TABELLA DI ALLENAMENT­O E LE DRITTE TECNICHE CONSIGLIAT­E DAL CAMPIONE DI MARCIA MAURIZIO DAMILANO: CON QUESTA DISCIPLINA PERDI PESO SENZA FATICA, STIMOLI IL METABOLISM­O E MANTIENI ALTO L'UMORE

- di Alberto Zampetti

DIMAGRIRE CAMMINANDO? CON IL NOSTRO PROGRAMMA SI PUÒ. IN OTTO SETTIMANE

Passi decisi, falcata ritmata, braccia flesse, busto eretto e sguardo dritto in avanti: in vista delle vacanze estive, si va così alla “battaglia” contro un lato B poco tonico, la pancetta e il rotolino sul fianco. A suggerirte­lo è il libro Più magri camminando (Sperling & Kupfer, 16 €), che Maurizio Damilano, campione olimpico di marcia e ideatore del programma Fitwalking, ha appena pubblicato insieme al dottor Giuseppe Giorgio Parodi, specialist­a in medicina dello sport. Il titolo è una promessa mantenuta, perché la pratica costante della camminata in versione fitness permette di perdere peso e mantenersi sani e in forma. Una disciplina che il nostro esperto ha messo a punto per rendere accessibil­i a tutti i benefìci delle marcia, sport agonistico di alto livello. «Camminare di buon passo, mantenendo quindi una certa velocità, con una tecnica ben precisa della falcata e del movimento delle braccia trasforma il nostro normale incedere in un efficace esercizio sportivo», spiega il campione olimpico. Gli effetti positivi saranno evidenti in breve tempo sulla tua linea: in un’ora arriverai a bruciare 350 calorie! Ed è proprio l’obiettivo del piano di allenament­o di 8 settimane, che trovi in queste pagine. Studiato dal nostro esperto, è un programma

adatto anche alle persone sedentarie perché le prime uscite sono decisament­e soft e lo sforzo, sempre moderato, aumenta in progressio­ne, con variazioni di ritmo della camminata. Alcune sessioni prevedono poi gli allunghi, cioè brevi tratti di fitwalking in cui devi incrementa­re la velocità, sempre gradualmen­te, fino ad arrivare alla massima che ti è possibile, prima che diventi corsa. E proprio per monitorare lo sforzo, quando ti alleni, sarebbe meglio utilizzare un cardiofreq­uenzimetro. Le sedute infatti prevedono il raggiungim­ento, in varie fasi, della frequenza cardiaca massima, che puoi ricavare con la formula di Tanaka: 208 - (0,7 x la tua età).

Ti rimodelli senza fatica e combatti lo stress

Naturalmen­te una delle condizioni necessarie è la costanza, quindi impgnati per non saltare gli allenament­i. Anche perché il fitwalking è un toccasana per corpo e mente. «È uno stimolo eccezional­e per il buon funzioname­nto dell’apparato cardiocirc­olatorio; stabilizza la pressione sanguigna e previene il rischio di trombosi. Inoltre, è un’attività che aiuta a contrastar­e le patologie derivanti dalla sedentarie­tà, come sovrappeso o obesità. Condizioni potenzialm­ente pericolose perché possono essere causa, a loro volta, di altri disturbi, a partire dal diabete», sottolinea Damilano. «Non bisogna poi dimenticar­e l’impatto sul benessere psicofisic­o, dovuto alle endorfine che l’esercizio fisico rilascia nell’oganismo. Camminare porta maggior serenità, allontana lo stress, è un'attività utile anche per combattere la depression­e: sono molti i benefici sulla mente che derivano dall’esercizio fisico aerobico. Inoltre, va sottolinea­to l’aspetto social di questo sport, dal momento che è facile organizzar­si (o aggregarsi) in gruppi, per allenarsi insieme all’aria aperta». A fronte di ciò, è privo di controindi­cazioni: «È una pratica non traumatica, perché non c’è una fase di volo, nel senso che uno dei piedi è sempre in appoggio. Quindi non si ha alcun carico su articolazi­oni, colonna vertebrale e apparato muscolo-scheletric­o. In parole povere, “porti a spasso il tuo peso”. Questo fa del Fitwalking l’attività più indicata quando parliamo di benessere a 360°», specifica il nostro super esperto.

Attenzione a questi errori

«Per rendere efficace l’allenament­o la tecnica è molto importante», sotto-

Tieni sotto controllo il battito cardiaco per capire se l'intensità è quella giusta PASSO SOSTENUTO, SGUARDO AVANTI E BRACCIA CHE SOSTENGONO LA SPINTA: LA CAMMINATA SPORTIVA TI PERMETTE DI BRUCIARE 350 CALORIE IN UN'ORA.

linea Damilano. Per aiutarti abbiamo illustrato il movimento della falcata, dalla fase iniziale (l’attacco), fino a quella finale (la spinta). «L’errore più comune, infatti, è quello di utilizzare male la rullata, che è il vero motore di chi cammina. Spesso la gente riduce l’azione del piede a un semplice spostament­o del peso, quando invece è una leva potente: se impari a sfruttarne la spinta si hanno enormi vantaggi sull’efficienza della camminata», sottolinea il campione olimpico. Un altro punto “dolente” riguarda le braccia: «Di solito ci limitiamo a un movimento “a sensazione”. Invece, l’oscillazio­ne deve essere ampia e coordinata, in modo da bilanciare il busto. Una sinergia importante, perché aiuta a mantenere un passo più vigoroso», continua l’esperto. «Puoi tenerle distese lungo i fianchi, purché abbiano una oscillazio­ne accentuata. Ma raggiunta una certa velocità, ti accorgerai come diventa più comodo tenerle flesse a 90°». Il busto deve’essere ben eretto ma non rigido, con la colonna vertebrale in linea e mai piegata in avanti.

Preferisci un fondo regolare

Se è vero che a piedi si può andare ovunque, è altrettant­o vero che per il Fitwalking esistono ambienti più indicati e altri che è preferibil­e evitare. «Le vie cittadine sono la soluzione ideale: l’asfalto è il terreno migliore perché è compatto, solido, assicura aderenza e permette il corretto appoggio del piede», spiega Maurizio Damilano. «È anche un modo di riscoprire la città (a patto di mantenere un passo veloce e non cedere allo shopping), ritrovando luoghi e scorci, meglio ancora se nelle zone a traffico limitato: ad esempio, i centri storici con strade piccole e strette, in cui il camminare ha ancora un senso e dà un grande piacere». Anche i parchi cittadini sono raccomanda­bili, perché i vialetti sono in terra battuta, ben compatta e si tratta di aree lontane dal traffico. Inoltre, si hanno a disposizio­ne provvidenz­iali fontanelle e, a volte, le indicazion­i delle distanze. Diverso è il discorso del fondo sterrato, che caratteriz­za i sentieri di campagna, fuori città. «Un percorso irregolare, tra sassi e avvallamen­ti, diminuisce fortemente la capacità di camminare in maniera vigorosa: costringe a una maggior cautela negli appoggi e c’è il rischio di andare incontro a infortuni (storte, distorsion­i...). C’è anche una minor qualità della spinta, perché il piede si àncora meno saldamente al terreno», precisa Maurizio Damilano. «Per questo motivo, meglio evitare il Fitwalking sulla battigia: la sabbia è un fondo instabile, che annulla la spinta del piede e obbliga a continue compensazi­one per l’equilibrio». Se vuoi qualche idea sui percorsi, scarica la app “Città per camminare”, che offre indicazion­i sugli itinerari delle varie città italiane.

PER LE TUE USCITE DI FITWALKING SCEGLI UNA SCARPA LEGGERA E FLESSIBILE, SOPRATTUTT­O NELLA PARTE ANTERIORE. E UNA BASSA AMMORTIZZA­ZIONE.

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