Se lui è in crisi
Tocca alla compagna rimboccarsi le maniche e puntellare la coppia, finché il partner non riprende “forza emotiva”. Ecco come aiutarlo senza commettere errori che complicano tutto
Lavoro in bilico, litigi familiari, a volte basta anche solo l’arrivo della fatidica boa dei 50: sono queste le “prove” che possono mettere in ginocchio persino l’uomo più sicuro di sé. Tanto che il maschio in crisi, oggi, è una categoria ben definita dagli istituti di ricerca. GFK, nell’ambito della campagna Ticket to
love sull’identità e la salute sessuale maschile, ha identificato nel 20% degli italiani i maschi “in crisi” conclamata. E, dietro a ogni uomo in tilt emotivo c’è spesso la sua donna, che deve reggere l’impatto dello tsunami psicologico che investe la coppia. Come? Ce lo spiega Adriano Formoso, psicoterapeuta (adrianoformoso.com).
INSIEME SI SUPERA QUALSIASI PROBLEMA E MEGLIO
«Un uomo con un problema che lo destabilizza ha la mente totalmente occupata da quel pensiero, che gli ronza in testa come un disco rotto», spiega Formoso. «Ciò gli fa perdere la centralità della coppia, ed è la partner che deve riportarla in primo piano. Innanzitutto ricordandogli che se, per esempio, è stato licenziato, a ciò non consegue il crollo del legame affettivo. “Io ci sono, e possiamo continuare a essere felici anche nelle difficoltà materiali”: è il messaggio che deve passare». Può venir ridimensionato lo stile di vita, non tutto il resto.
COME COMUNICARE
Intanto mettendosi a disposizione e dicendolo chiaramente: “Quando vuoi parlare io sono qui”. «Invece, intavolare un confronto per forza e quando lui non se la sente è ansiogeno in questa fase», spiega lo psicoterapueta. «Meglio dargli spazio e disponibilità, sottolineando che il silenzio non è assenza, ma attesa e rispetto dei suoi ritmi».
MAI MINIMIZZARE O CAMBIARE DISCORSO
«Quando lui butta fuori lo sconforto che ha dentro, potrebbe fare anche discorsi distruttivi, tipo “mio fratello non vorrà più rivedermi, l’ho perso per sempre”», avverte Formoso. «Mai stopparlo, cercare di cambiare discorso o minimizzare. Meglio dare speranza: parlo io con tuo fratello, il rapporto è recuperabile... ». L’aiuto di un terapeuta in questi casi è raccomandabile.