Ma perché c’è chi nega l’esistenza dell’Aids?
Di recente il caso di Claudio Pinti, l’autotrasportatore sieropositivo che ha avuto rapporti non protetti con più di 200 partner ed è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario della moglie, ha acceso i riflettori sui cosiddetti “negazionisti”. Si tratta di persone che preferiscono pensare che l’Aids non esista e che essere contagiati dal virus Hiv, non porti alla malattia che distrugge il sistema immunitario. Secondo loro non sarebbe l’Aids a uccidere, ma la polmonite o altre infezioni gravi, come se queste non fossero provocate dalla malattia stessa. In sostanza si illudono, perché di questo si tratta, che il virus Hiv non c’entri con l’Aids e che se hai un sistema immunitario forte non morirai mai. Purtroppo, tutte le persone sieropositive “negazioniste” che conosco sono morte perché non si sono curate. Esistono anche dei medici e degli scienziati che sostengono questa tesi. Uno dei più famosi l’ho incontrato in una trasmissione televisiva: è Peter Duesberg. Ero stata invitata al programma come presidentessa di The Bridge (fondazione che si occupa anche di Aids). Sono poi una sieropositiva “famosa” perché vent’anni fa il professor Fernando Aiuti, immunologo di fama mondiale, mi aveva dato un bacio per dimostrare che il virus non si trasmette in questo modo. Dopo un’accesa discussione, ho proposto a Peter Duesberg di iniettarsi pochi cc del mio sangue per provare l’innocuità del gesto. Non ha accettato la provocazione.