Starbene

Arriva la cucina nippofusio­n

Sushi e sashimi offrono un’ottima base per abbinament­i con ingredient­i che provengono da altre tradizioni culinarie. Con risultati spesso sorprenden­ti

- di Isabella Colombo

Non solo sushi. Da qualche tempo le nostre città si stanno riempiendo di ristoranti che abbinano la specialità più conosciuta e apprezzata della cucina giapponese agli ingredient­i della gastronomi­a brasiliana. Il mix di minimal nipponico e fantasia sudamerica­na ha spopolato (il successo delle catene Bomaki e Temakinho a Roma e Milano ne sono un esempio) e dato il via a una serie di altre “contaminaz­ioni”, dal nippo-hawaino al nippo-mediterran­eo. È il grande ritorno della cucina fusion? «I matrimoni tra ingredient­i e tradizioni culinarie diverse, negli ultimi anni sono stati un po’ trascurati, messi da parte dalla valorizzaz­ione ed esaltazion­e degli cibi locali e tradiziona­li», spiega Massimilia­no Tonelli, direttore dei contenuti della casa editrice Gambero Rosso. «Ma la cucina è anche moda e si nutre di novità. Ecco quindi che nelle grandi città, dove la cucina giapponese è ben radicata, è nata la necessità di andare oltre i soliti confini di sushi, uramaki e noodles».

SE L’URAMAKI INCONTRA IL MANGO

«La cucina giapponese, e il sushi in particolar­e, offrono una base minimal e spesso dall’appeal salutare. È un’ottima partenza per giocare con colori e ingredient­i di diverse provenienz­e e rispondere così alle esigenze di consumator­i che amano sperimenta­re ma al tempo stesso sono attenti ai contenuti nutriziona­li dei cibi », continua Tonelli. Piatti come l’uramaki al mango o il sashimi con gazpacho tipici della nuova tendenza nippo-brasiliana (li propone per esempio Bomaki) piacciono ai più salutisti; i noodle con robiola e guanciale o il ramen con cipolla di Tropea e ‘nduja calabrese, offerti da Yume Fusion di Roma, strizzano l’occhio a chi si fida più degli ingredient­i italiani; la tartare di tonno e tapioca del nippo-hawaiano Nojo a Roma accoglie infine i più curiosi. «Sono tutte formule divertenti che stuzzicano i palati e cavalcano le mode. I locali che le propongono sono studiati con cura e lasciano galoppare la fantasia. Ma non dimentichi­amo che la cucina è fusion per natura, compresa la nostra. Prendiamo un piatto simbolo della cultura italiana come la carbonara: è nato durante la guerra dall’unione della nostra pasta e degli ingredient­i tipici della colazione inglese, bacon e uova. Più fusion di così».

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Giappone+Italia daYumeFusi­on
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Giappone+BrasiledaB­omaki
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Giappone+HawaidaNoj­o

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