Arriva la cucina nippofusion
Sushi e sashimi offrono un’ottima base per abbinamenti con ingredienti che provengono da altre tradizioni culinarie. Con risultati spesso sorprendenti
Non solo sushi. Da qualche tempo le nostre città si stanno riempiendo di ristoranti che abbinano la specialità più conosciuta e apprezzata della cucina giapponese agli ingredienti della gastronomia brasiliana. Il mix di minimal nipponico e fantasia sudamericana ha spopolato (il successo delle catene Bomaki e Temakinho a Roma e Milano ne sono un esempio) e dato il via a una serie di altre “contaminazioni”, dal nippo-hawaino al nippo-mediterraneo. È il grande ritorno della cucina fusion? «I matrimoni tra ingredienti e tradizioni culinarie diverse, negli ultimi anni sono stati un po’ trascurati, messi da parte dalla valorizzazione ed esaltazione degli cibi locali e tradizionali», spiega Massimiliano Tonelli, direttore dei contenuti della casa editrice Gambero Rosso. «Ma la cucina è anche moda e si nutre di novità. Ecco quindi che nelle grandi città, dove la cucina giapponese è ben radicata, è nata la necessità di andare oltre i soliti confini di sushi, uramaki e noodles».
SE L’URAMAKI INCONTRA IL MANGO
«La cucina giapponese, e il sushi in particolare, offrono una base minimal e spesso dall’appeal salutare. È un’ottima partenza per giocare con colori e ingredienti di diverse provenienze e rispondere così alle esigenze di consumatori che amano sperimentare ma al tempo stesso sono attenti ai contenuti nutrizionali dei cibi », continua Tonelli. Piatti come l’uramaki al mango o il sashimi con gazpacho tipici della nuova tendenza nippo-brasiliana (li propone per esempio Bomaki) piacciono ai più salutisti; i noodle con robiola e guanciale o il ramen con cipolla di Tropea e ‘nduja calabrese, offerti da Yume Fusion di Roma, strizzano l’occhio a chi si fida più degli ingredienti italiani; la tartare di tonno e tapioca del nippo-hawaiano Nojo a Roma accoglie infine i più curiosi. «Sono tutte formule divertenti che stuzzicano i palati e cavalcano le mode. I locali che le propongono sono studiati con cura e lasciano galoppare la fantasia. Ma non dimentichiamo che la cucina è fusion per natura, compresa la nostra. Prendiamo un piatto simbolo della cultura italiana come la carbonara: è nato durante la guerra dall’unione della nostra pasta e degli ingredienti tipici della colazione inglese, bacon e uova. Più fusion di così».