Istria: bella e buona
La meta perfetta per un viaggio tra natura, città storiche e tante eccellenze gastronomiche. Con in più un pizzico di sano relax
Il buon cibo è sicuramente un valido motivo per programmare una vacanza in Istria (istra.hr/it). Prima di tutto l’olio, con decine e decine di etichette finite nell’edizione 2018 di Flos Olei, la “bibbia” internazionale degli extravergini. Poi il tartufo bianco, i funghi, il pesce, il prosciutto e le salsicce, le erbe selvatiche, gli asparagi e le castagne. Sono tante (e gustose) le specialità a km 0 dell’Istria, alla base di piatti che sono un mix della tradizione veneziana, austriaca e balcanica. Una cucina di eccellenza che negli ultimi anni ha richiamato nella regione sempre più appassionati di turismo enogastronomico.
UN TUFFO ANCHE NEL GUSTO
Chi ama il mare (e i suoi prodotti in tavola) apprezzerà questa penisola affacciata sulle acque cristalline dell’Adriatico, a pochi chilometri da Trieste, territorio croato ma in piccola parte anche italiano e sloveno. Da segnalare soprattutto le spiagge e le insenature della zona di Rovigno, borgo medioevale affacciato sul mare e dal centro storico a forma di conchiglia, nonché patrimonio Unesco. Da queste parti potrai tra l’altro gustare i fuzi (tipica pasta corta fatta in casa) alle arselle o la marinata di sardine. Ma da non
di Silvia Calvi perdere è anche il mare di Rabac, dove non è raro incontrare i delfini.
TRA ARTE E PRODOTTI TIPICI
L’Istria vanta però anche un patrimonio artistico e urbanistico lasciato in eredità dai diversi popoli “invasori” che qui si sono dati il cambio: romani, longobardi, veneziani e austriaci. Valgono per esempio una visita gli splendidi mosaici bizantini della basilica di Parenzo, città croata dove si può anche assaggiare il tipico prosciutto istriano, servito con olive e pecorino, e per dessert i ckerancici, tipiche ciambelle da intingere nel vino dolce della zona. Mentre Pola merita più di una sosta per ammirare l’anfiteatro romano, i templi e infine l’arco dei Sergi, che risale al periodo ellenistico.