Starbene

Il segreto delle coppie inossidabi­li

L’amore perfetto (forse) non esiste ma si può provare a farlo durare nel tempo. Ecco come allenarsi a diventare resilienti in due

- di Ilaria Amato

Ci sono coppie vip che stanno insieme da una vita: David e Victoria Beckham sono sposati da 19 anni, Sarah Jessica Parker e Matthew Broderick da 21, Tom Hanks e Rita Wilson da 30. Relazioni longeve, certo, in controtend­enza con la durata media della vita di un rapporto d’amore: oggi ci si lascia dopo 17 anni, con una quota di separazion­i raddoppiat­a negli ultimi due decenni, dice l’Istat. Ma qual è il segreto dei legami indissolub­ili? «Fondamenta­le è lasciare aperti i canali del dialogo, della tenerezza, dell’affetto e della sessualità, anche se non si provano più le emozioni dei primi tempi», spiega Giuliana Proietti, psicoterap­euta e sessuologa, autrice di Come vivere bene anche se in coppia (Franco Angeli).

COLTIVARE LA FIDUCIA L’UNO NELL’ALTRO

«Per riuscire ad alimentare l’amore si deve prima di tutto chiarire cos’è: non è istinto puro, rose rosse e grandi ardori, si tratta piuttosto di un sentimento maturo, che subentra dopo la fase della passione e consiste nel sapere accettare l’altro e valorizzar­lo, nei pregi e nei limiti», spiega lo psicoterap­euta Roberto Cavaliere, autore di Se non ti ami non ti amo (Franco Angeli). «Quello che si prova nei primi tempi, le “farfalle nello stomaco”, dura pochi anni, o mesi addirittur­a», conferma la dottoressa Proietti. «L’amore va inteso in senso più largo: è il piacere di stare insieme, di fare progetti, di condivider­e le responsabi­lità e i problemi, di sentirsi per l’altro il principale punto di riferiment­o. E invece, oggi, quando finisce la passione non si vede più ragione per continuare e ci si lascia».

L’errore da evitare «Non si deve cadere nel tranello che fa considerar­e l’amore solo la prima fase del rapporto, quella in cui batte il cuore e fila tutto liscio, altrimenti ci si dovrebbe adattare a cambiare partner ogni due o tre anni, ogni volta che questo momento inevitabil­mente si conclude», sostiene l’esperta.

Il consiglio «Le cose migliori di una relazione sentimenta­le nascono con il tempo. Serve avere la pazienza di aspettare che maturino», afferma il dottor Cavaliere. «So bene che è difficile continuare a credere nel rapporto nei momenti di stanchezza, ma il segreto per farcela sta nel condivider­e ogni giorno qualcosa di piccolo, di banale che piaccia a entrambi, come un buon piatto a tavola, una serie tv, anche se la giornata è andata storta. È importante coltivare le emozioni positive: una coppia che resiste agli urti della vita è quella che si nutre di fiducia, che accumula un bagaglio di speranza, che permette di credere che anche se non si è felici ora, si tornerà a esserlo».

SAPER AGGIUSTARE IL TIRO

«La vita di coppia è un lavoro duro e in continua evoluzione, con tappe ben precise», spiega lo psicoterap­euta. «All’inizio, c’è l’innamorame­nto che offusca i difetti dell’altro e tende a farcelo vedere come l’anima gemella ideale, poi si entra

nella fase della progettual­ità in cui si pianifica di andare a vivere insieme e eventualme­nte avere figli. E fin qui tutto bene: i problemi nascono, spesso, quando nel momento della maturità si entra in una crisi di mezza età del rapporto», continua lo psicoterap­euta. «E se finora si era andati avanti con il pilota automatico, adesso per continuare bene serve metterci impegno e cercare un nuovo equilibrio. Per far fronte al momento avverso si deve riconoscer­e che la coppia, proprio come una persona, non è sempre uguale nel corso della sua esistenza: nasce, cresce, si evolve e si trasforma». L’esperienza, il lavoro, le responsabi­lità sociali e personali, i nuovi incontri portano a degli “accomodame­nti” strada facendo, che poi si riflettono sulla relazione, richiedend­o continui aggiorname­nti del patto di coppia. «Chi tiene in vita una buona relazione è come un equilibris­ta: sa fare un passo avanti e uno indietro, oscillare, piegarsi e aggiustars­i per rimanere sul filo e non cadere», precisa Cavaliere. «E se questo dovesse succedere, occorre essere pronti a rialzarsi, anche di fronte alle batoste più dure, perché nessun colpo è forte se si vuole mantenere in vita il rapporto».

L’errore da evitare «Davanti al primo segnale di difficoltà non c’è da dire: “Siamo in crisi, è finita”, ma prendere atto che si deve solo cercare un nuovo assetto. E occorre farlo al massimo perché se si riesce a superare questa fase, poi si è compagni per tutta la vita», puntualizz­a l’esperto.

Il consiglio «Per non mollare aiuta tenere aperto dentro al cuore una zona franca per continuare a essere innamorati del proprio amore, al di là di come vanno le cose», consiglia il dottor Cavaliere «Ripercorri i momenti importanti della coppia, quelli in cui la vita vi ha messo davanti a situazioni difficili e voi due li avete superati. Ripensa anche agli obiettivi raggiunti: quando avete comprato la casa o è nato un figlio. Cerca di allargare la visuale al vostro progetto, ricostruis­ci una visione d’insieme e non limitarti alle singole questioni».

IMPARARE A LITIGARE

«La coppia perfetta non è quella che non litiga mai: avere conflitti è del tutto naturale, se non

si hanno mai confronti significa che uno dei due ha timore a mostrare il proprio punto di vista», afferma il dottor Cavaliere. «Quindi non ci si deve spaventare, l’importante è sapere far pace, fare un passo indietro. Essere pronti a incassare il colpo qualche volta, senza replicare facilita la riconcilia­zione».

L’errore da evitare «Durante un litigio non dire frasi come “Con te non si può parlare” che mirano a attaccare la persona e a farla sentire sotto accusa: in questo modo, non fai che aumentare il livore e l’astio fra voi. E il conflitto non ha più fine.

Il consiglio Quando si litiga controllar­e le parole è quasi impossibil­e, succede che sfugga qualcosa di offensivo. Se capita meglio correggere il tiro subito dicendo: “Scusami, ho esagerato, ce l’avevo con il tuo comportame­nto, non con te”. Precisazio­ni di questo tipo sono fondamenta­li: frasi che attaccano l’altro lasciate morire sono come picconate contro il rapporto, che un colpo dopo l’altro, crolla. Ed è tra queste recriminaz­ioni che si lasciano molte coppie. Alla rabbia deve sempre seguire il confronto».

COLTIVARE L’INTIMITÀ

«Mantenere viva la sessualità è fondamenta­le: da questa dipendono spesso l’armonia di coppia o i peggiori conflitti», chiarisce la dottoressa Proietti che però ci tiene anche a precisare: «Gli uomini e le donne hanno in questo ambito differenti sensibilit­à. Serve trovare una giusta mediazione fra i desideri maschili, più volti verso la quantità, e quelli femminili, che privilegia­no invece la qualità dei rapporti».

L’errore da evitare Non bisogna fare paragoni tra come si era prima e come si è diventati ora: è inevitabil­e che l’ardore e l’entusiasmo dei primi tempi sono destinati a dissolvers­i con il passare degli anni. Nello stesso tempo, è sbagliato vivere come fratello e sorella.

Il consiglio «Potrebbe essere utile dedicarsi dei weekend o delle serate per tenere viva la passione, perché la scintilla sessuale non si spegne mai, se ci si continua a piacere fisicament­e, se si coltiva l’intimità e la tenerezza», dice la psicoterap­euta. «E poi non rivelare mai all’altro tutto di sé: mantenere un alone di mistero è la prima regola dell’attrazione».

CONTINUARE A COMUNICARE

«La quotidiani­tà uccide la poesia di qualsiasi coppia», spiega il dottor Cavaliere. «Quanti coniugi si parlano solo per questioni di servizio: i figli, la casa.. Invece, non bisogna mai smettere di raccontare la propria interiorit­à, le aspirazion­i individual­i e comuni. Una coppia che non guarda più al futuro non ha futuro».

L’errore da evitare Mai chiudersi nei rispettivi individual­ismi: vivere ciascuno su due pianeti paralleli, perdendo il contatto intimo con l’altro (e il progetto di coppia), per poi trovarsi all’improvviso di fronte a un compagno che decide di andarsene.

Il consiglio «È importante essere aperti e sinceri con l’altro, per metterlo nelle condizioni di conoscersi meglio, di farsi capire e di comprender­e quanto il momento personale di ciascuno si riflette nel legame, evitando zone d’ombra che danneggian­o la coppia», spiega Cavaliere. «Funziona dire “Mi aspettavo che ci saresti stato in questo momento difficile per me” se poi si cerca anche di capire perché non ti è stato vicino.

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