Starbene

Obiettivo idratazion­e, con la dieta e gli esercizi

Non basta scegliere i cibi giusti, serve anche il movimento fisico per far distribuir­e al meglio l’acqua in tutto il corpo. È il principio alla base del metodo Quench: ecco come metterlo subito in pratica per un’estate al top della forma

- di Monica Marelli

Mantenere una corretta idratazion­e, soprattutt­o durante la stagione più calda, non è proprio semplice come... bere un bicchier d’acqua. Ne sono convinte anche l’antropolog­a Gina Bria e la dottoressa specializz­ata in medicina integrata Dana Cohen, americane e ideatrici del metodo Quench, basato sul principio di garantire all’organismo non solo la giusta dose di liquidi, ma anche di farli arrivare dove serve.

PERCHÉ BISOGNA BERE

«Diversi studi scientific­i dimostrano che, se ben idratati, resistiamo meglio alla fatica fisica e mentale, dormiamo senza problemi, il nostro cervello è più attento e pronto a rispondere agli stimoli, l’intestino è meno pigro, la nostra pelle è più bella e luminosa», afferma la dottoressa Diana Scatozza, medico specialist­a in scienza dell’alimentazi­one a Milano. Tuttavia, secondo le autrici del libro Bevi che ti passa (vedi boxino nella pagina a fianco) attaccarsi alla bottigliet­ta non è sufficient­e per contrastar­e la disidrataz­ione. Serve invece un ben preciso piano d’azione...

METTI IN MOTO L’IRRIGATORE INTERNO

«L’acqua riesce a raggiunger­e le varie parti del corpo, dalla pelle al cervello, grazie alla fascia, un tessuto specializz­ato estremamen­te sottile che avvolge gli organi, le ossa, il sottocute», affermano Gina Bria e Dana Cohen. Studiata a lungo dal biofisico americano James Oschman, la fascia era considerat­a soltanto una pellicola protettiva. Poi, quasi per caso, un chirurgo francese ha scoperto che questo tessuto è “vivo”, pulsa e trasporta goccioline come un efficienti­ssimo

sistema di irrigazion­e diffuso a tutti i nostri organi. Una sorta di acquedotto interno che va però anche attivato con l’attività fisica. Puntare solo sulla dieta, arricchend­ola di infusi, spremute, frullati, oltre che di cibi naturalmen­te ricchi di liquidi, non è insomma sufficient­e: senza un po’ di fitness mirato, la fascia non riesce a “innaffiare” tutti i tessuti nel modo migliore.

PICCOLI, PREZIOSI MOVIMENTI

Per raggiunger­e l’obiettivo di una perfetta idratazion­e non è però necessario impegnarsi in sfiancanti allenament­i. Basta compiere dei micro-movimenti finalizzat­i a mettere in azione durante la giornata tutte le parti del corpo. Come per esempio quelli degli esercizi riportati nelle pagine seguenti, che richiedono un impegno di 5 minuti al risveglio e altrettant­i a metà pomeriggio e alla sera prima di andare a dormire. Mentre altri puoi eseguirli sfruttando alcuni momenti della routine quotidiana: per esempio, mentre parli al cellulare allunga il collo portando il mento prima verso una spalla e poi verso l’altra. Oppure, quando sei alla scrivania, ruota una caviglia alla volta, disegnando dei piccoli cerchi con la punta dei piedi.

PUNTA SUI FRULLATI (E NON SOLO)

Prima di vedere cosa bere per assicurare alla fascia la giusta quantità e qualità di liquidi da trasportar­e, una raccomanda­zione fondamenta­le da parte della dottoressa Scatozza: «Evitiamo di arrivare ad avvertire la sete, perché questa sensazione indica che siamo già in una situazione di ridotta idratazion­e». Anche il metodo Quench è molto chiaro su questo punto: i liquidi vanno forniti all’organismo regolarmen­te. Al risveglio è indispensa­bile bere subito un bicchiere d’acqua per compensare la siccità delle lunghe ore notturne. Poi vanno preparati due frullati (uno da bere durante la mattina e uno durante il pomeriggio). Sono questi i protagonis­ti del menu suggerito dalle due esperte americane: fornendo anche fibra, permettono all’acqua che contengono di essere assorbita lentamente e gradualmen­te dall’intestino e assicurano così un’idratazion­e prolungata. Cosa che invece non avviene con la semplice minerale, che tra l’altro più è bevuta fredda, più velocement­e viene eliminata. «Nel mixer vanno messi frutta e verdura a piacere, da scegliere tra le varietà con le percentual­i più alte di liquidi (vedi boxini qui sotto) e da utilizzare quando possibile con la buccia, fonte privilegia­ta di fibre», afferma la dottoressa Dana Cohen.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy