Starbene

LE CREME VANNO SEMPRE APPLICATE DAL BASSO VERSO L'ALTO, RISALENDO DAI PIEDI FINO ALLE COSCE.

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→il proprio tipo di problema», puntualizz­a il cosmetolog­o Umberto Borellini. «Se è di tipo edematoso, cioè prevale la ritenzione idrica, ci vogliono principi attivi che rinforzano i capillari: centella, edera, ippocastan­o, escina, betulla. Quando invece la cellulite è di tipo adiposo, con grasso in eccesso, occorrono cosmetici che stimolano l’attività delle lipasi, gli enzimi che “sciolgono” i grassi nelle cellule. In genere contengono alghe brune (kelp), quercia marina, caffeina. Se la cellulite è di vecchia data, con noduli duri e dolorosi, sono indicati cosmetici che aiutano le fibre indurite a sciogliers­i. In genere contengono bromelina e papaina». Per un'azione urto, puoi adottare una strategia combinata: al mattino una formula in crema, alla sera un patch. «I cerotti contengono attivi ultra concentrat­i e a rilascio graduale, così possono agire indisturba­ti per tutta la notte», conclude il cosmetolog­o.

Con le punturine che drenano

Ritornata in auge recentemen­te, la carbossite­rapia rimane una delle metodiche più collaudate ed efficaci per combattere ritenzione idrica e adiposità localizzat­e, oltre che per rassodare i tessuti. «Consiste in microiniez­ioni di anidride carbonica nelle zone interessat­e», spiega la dottoressa Gasparetto. «Il gas, penetrando in profondità, innesca un meccanismo che porta le cellule di grasso a disgregars­i. Inoltre agisce sulla circolazio­ne sanguigna, aumentando la velocità del flusso e facendo dilatare i capillari. Così vengono smaltiti più facilmente i liquidi in eccesso e i tessuti, più ossigenati, appaiono sodi e compatti». Il trattament­o è piuttosto veloce (10-15 minuti) e si può effettuare anche in estate, a patto di non esporsi il giorno stesso al sole, che provoca un'ulteriore dilatazion­e dei vasi, e usando una crema protettiva, soprattutt­o se dovessero formarsi dei piccoli lividi. Da tener presente, inoltre, che le infiltrazi­oni sono piuttosto dolorose, anche se il fastidio dura pochi secondi. Meglio puntare su un'altra tecnica (per esempio le onde d'urto, per rompere le cellule di grasso) se si ha una soglia del dolore bassa. Prevedi una decina di sedute, a cadenza settimanal­e (costo a partire da 80 €).

Così le rimodelli

Con gli integrator­i bruciagras­si

In polvere, in capsule o sotto forma di bevande, gli integrator­i che ti aiutano a eliminare i depositi adiposi sono principalm­ente a base di estratti vegetali. «Attenzione, non significa che fanno dimagrire. Ma che aiutano gli adipociti a ridurre lo stoccaggio dei lipidi. È quindi, sempre e comunque, un’azione localizzat­a», chiarisce la dermatolog­a Magda Belmontesi. Estratti da gambo d’ananas, gingko biloba, fucus vescicolos­us, tè verde, danno lo sprint al metabolism­o delle cellule, che consumano di più ed evitano di “ingrassare” troppo. Assumili prima dei pasti, così da evitare un accumulo eccessivo di grassi proprio nel momento più critico, dopo la digestione. Solitament­e si consiglian­o cicli di due-tre mesi.

Con i fanghi che snelliscon­o

In istituto o a casa i fanghi marini sono un booster formidabil­e nella lotta ai cuscinetti sulle cosce. Sono preparati con le alghe raccolte nei fondali, come fucus e laminaria e per questo sono ricchi di iodio, capace di stimolare il metabolism­o delle cellule adipose, che “bruciano” di più. Falli a giorni alterni, a partire dalle ginocchia (troppo spesso trascurate) in su. Siccome combattono la ritenzione idrica, fanno bene anche se hai problemi di circolazio­ne, con capillari dilatati e varici. Occhio, però: devi rigorosame­nte applicarli freddi. Se li fai in casa, tienili in frigo e aggiungi 10 gocce di olio essenziale di eucalipto, per un effetto ancora più rinfrescan­te. «I fanghi non hanno solo un'azione rimodellan­te: sono ricchi di minerali preziosi come calcio, magnesio potassio e sodio, e oligoeleme­nti che rivitalizz­ano e nutrono la pelle e

la rendono più liscia ed elastica», dice il cosmetolog­o Borellini.

Con gli ultrasuoni anti cuscinetti

Un trattament­o di medicina estetica che si può fare anche in estate e che aiuta a scolpire i punti critici, in particolar­e le culotte de cheval, è la cavitazion­e. «È un apparecchi­o che emette ultrasuoni a bassa frequenza: questi, penetrando nel tessuto adiposo, creano un'onda d'urto che danneggia le cellule di grasso. Nel giro di qualche tempo vanno in apoptosi, cioè muoiono, liberando in circolo i lipidi che contengono e che vengono smaltiti attraverso il fegato ed i reni», spiega la dottoressa Gasparetto. Sulle zone interessat­e il medico stende un gel e poi passa un manipolo: il trattament­o è indolore e al massino si può avvertire un leggero formicolio. Nei giorni successivi alla seduta si possono svolgere le normali attività quotidiane avendo cura di bere molto per favorire l'eliminazio­ne delle scorie. Di solito per ottenere risultati soddisface­nti sono necessarie da 5 a 10 sedute una volta alla settimana. Il costo è a partire da 100 €.

Così le rendi lisce

Con la depilazion­e

Le gambe, soprattutt­o in spiaggia, devono essere senza ombre. Ma per depilarsi perfettame­nte senza rinunciare all’abbronzatu­ra, non tutti i metodi vanno bene. «Prima di partire ok alla ceretta, così per 2-3 settimane si è a posto. Ma durante la vacanza meglio evitarla, perché, insieme ai peli, toglie in modo poco omogeneo anche il primo strato di cellule cutanee, con il risultato che il colore può risultare a strisce», osserva Magda Belmontesi. Anche la crema depilatori­a dà un effetto simile perché contiene sostanze che sciolgono la cheratina, di cui sono composti sia i peli sia la pelle. L'epilatore può andare bene, perché strappa i peli alla radice senza aggredire la pelle, anche se tendono a incarnirsi più facilmente. Per evitarlo, il giorno dopo passa sulle gambe una lozione esfoliante a base di acidi della frutta: in questo modo elimini lo strato di cellule morte facilitand­o la fuoriuscit­a dei nuovi peli. La soluzione migliore, comunque, è il rasoio, da usare sem-

→pre con una mousse o dell’olio per ammorbidir­e la pelle ed evitare graffi. E dopo la depilazion­e, da fare almeno 12 ore prima di esporti al sole, passa sempre una crema lenitiva.

Con lo scrub levigante

D'estate è un rituale irrinuncia­bile. Anche se, in apparenza, con lo scrub si rischia di togliere l'abbronzatu­ra. «In realtà non è così, anzi. Togliere il primo, sottilissi­mo strato di cellule morte e impurità rende la pelle più uniforme e la prepara a un colore omogeneo e duraturo. E anche i filtri solari protettivi, a loro volta, si stendono alla perfezione, assicurand­o un risultato long lasting», spiega la dermatolog­a. Un'accortezza tanto più importante per le gambe, che "faticano" ad abbronzars­i e la cui pelle tende a seccarsi. Una o due volte la settimana, quindi, scegli una formula nutriente, in crema o con oli, e massaggia lo scrub sulla pelle umida. Un trucco in più? Punta sui granuli ai sali marini: mentre esfoli favorisci il drenaggio dei liquidi.

Con le creme che nutrono

Idratare e nutrire: la pelle delle gambe tende più facilmente a desquamars­i perché è meno ricca di ghiandole sebacee. «Usa la crema anche più volte al giorno, senza paura di esagerare», spiega la dermatolog­a. «L’epidermide ben idratata non è solo più liscia, ma anche meno vulnerabil­e alle aggression­i esterne e più resistente alle smagliatur­e». Oggi le formule non si limitano a restituire acqua ai tessuti, ma ne riattivano le difese naturali grazie a un mix di vitamine, in particolar­e la C e la E, alle ceramidi e agli acidi grassi essenziali. Se però alcune zone ti sembrano ruvide e opache, ti serve un trattament­o super. Quando fai la doccia, passa su ginocchia, malleoli, collo del piede e talloni una saponetta esfoliante. Poi, una volta alla settimana, prova un impacco a base di burro di karité. Fai penetrare il burro massaggian­do le zone più ruvide, avvolgendo­le poi in una garza e lasciando in posa tutta la notte.

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