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QUEI BUONI FICHI D’ALTRI TEMPI

Puoi coltivarli anche in vaso sul terrazzo, per poi gustarli appena colti da qui alla fine dell’estate. Ecco 4 varietà “doc”

- di Nadia Tadioli

ino agli anni Cinquanta e Sessanta quasi tutte le case avevano un albero di fico e ogni regione aveva le sue varietà perfettame­nte adattate al clima e alle caratteris­tiche della zona», racconta Enzo Maioli, che ha dedicato la vita alla ricerca e alla protezione dei frutti antichi. «Il fico non mancava mai anche perché è una pianta facile da crescere e che non ha bisogno di pesticidi, perché difficilme­nte viene attaccata dai parassiti». In più, è una specie talmente generosa e adattabile che può essere coltivata anche su un terrazzo in vaso, dove anzi diventa decisament­e più produttivo. Con l’ulteriore vantaggio di poterne gustare i frutti appena colti, cioè quando sono più buoni. SCEGLI Acquista un albero che abbia almeno 2 anni e sia già in un vaso di almeno 24 cm di diametro. Sceglilo con parecchie foglie, così potrai mangiare i primi frutti già da fine estate. Nei vivai trovi anche le varietà nane, ma quasi tutte si adattano a stare in vaso.

POSIZIONA È una pianta che resiste anche al freddo e che cresce anche in collina, però va messo in pieno sole a al riparo dalle correnti d’aria, soprattutt­o se abiti al Nord.

RINVASA L’ideale è trapiantar­lo in tardo autunno, dopo la raccolta dei frutti. Scegli un contenitor­e di 40 cm di diametro e riempilo di un mix di torba e pomice. Dopo 3-4 anni andrà di nuovo rinvasato in un contenitor­e di almeno 60 cm.

CONCIMA Non fargli mancare ogni autunno qualche manciata di letame in pellet da spargere e mischiare con il terriccio.

POTA Il fico non ha un gran bisogno di potature, però possono servire a te per mantenerlo basso ed evitare che occupi troppo spazio. Taglia i rami secchi alla fine dell’autunno, prima che si formino biforcazio­ni.

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