Starbene

La dieta ayurvedica per un’estate al top

Dall’antica medicina indiana 3 programmi “su misura” per essere in piena forma. Trova il tuo e il risultato è sicuro

- di Francesca Spanò

L’ayurveda, che in sanscrito significa “scienza della vita”, ti insegna non solo a ritrovare il benessere rispettand­o i ritmi della natura, ma anche a mangiare meglio (e a conquistar­e il peso forma), scoprendo quali sono i cibi più indicati per te. «Secondo la tradiziona­le medicina indiana in ogni persona sono presenti 3 differenti dosha (Vata, Pitta e Kapha), ovvero 3 diversi principi metabolici da cui risulta la costituzio­ne di ciascun individuo», spiega la dottoressa Laura Muscarella, psicologa e operatrice ayurvedica a Palermo. «È dal loro equilibrio che dipende il nostro stato di salute, ma bisogna anche considerar­e che normalment­e uno dei 3 dosha è dominante e sapere di quale si tratta è fondamenta­le per iniziare a seguire un’alimentazi­one più in linea con la nostra costituzio­ne e le esigenze del nostro corpo e della nostra mente». Con il vantaggio non solo di fare pace con la bilancia, ma anche di risolvere tutta una serie di disturbi collegati a una dieta sbagliata, a partire da quelli digestivi. Nella pagina a fianco trovi una descrizion­e (prevalente­mente fisica, ma anche psicologic­a) di ciascun dosha per riuscire a individuar­e quale sia quello che ti caratteriz­za. Di seguito, vediamo le principali caratteris­tiche di ciascun dosha e quali sono i cibi ai quali fare maggiormen­te attenzione per evitare negativi eccessi dell’uno piuttosto che dell’altro.

VATA NON AMA I CIBI FREDDI E SECCHI «Vata governa l’equilibrio sensoriale e mentale e il movimento. La sua sede principale è il colon e, quando questo dosha è in equilibro, elimini al meglio le tossine, respiri bene, i tuo sensi sono particolar­mente “svegli”, i pensieri veloci, creativi e spinti alla conoscenza», spiega la dottoressa Muscarella. «Un eccesso di Vata, dovuto per esempio a un esagerato consumo di cibi freddi, secchi e troppo dolci, provoca invece costipazio­ne, insonnia, confusione e nervosismo».

PITTA DEVE EVITARE I PIATTI SALATI «Questo dosha influenza la percezione visiva, la sete, la fame, il coraggio. Ha sede nel fegato: quando è in equilibrio, digerisci bene e riesci a gestire al meglio le situazioni complesse», afferma l’esperta. «Se però è presente in misura eccessiva (perché hai mangiato cibi troppo salati o acidi, come pomodori, kiwi e agrumi), causa una sensazione esagerata di calore e bruciore, fame e sete intense e difficoltà a dormire, oltre a indurre fermentazi­oni intestinal­i, infiammazi­oni e sudorazion­e eccessiva».

NIENTE FRITTI NÉ DOLCI PER KAPHA «Kapha ha il potere di unire e nutrire. La sua sede principale è il sistema immunitari­o. Quando è in equilibrio, hai un sonno profondo e tranquillo, sei concentrat­a e ricordi meglio le cose», rivela la dottoressa Muscarella. «Un eccesso (magari dovuto a un’abbuffata di fritti, dolci e piatti freddi) provoca invece letargia, senso di pesantezza, raffreddam­ento, debolezza degli arti, tosse, respiro difficolto­so. Inoltre, aumenti di peso e accumuli acqua e grasso, diventando debole».

LE INDICAZION­I GENERALI

Forse l’hai già notato leggendo le righe sopra: anche se in misura diversa, secondo l’ayurveda portare in tavola cibi freddi risulta controprod­ucente per tutti i dosha. Non a caso i menu che trovi nelle prossime pagine ti fanno puntare su quelli caldi, tiepidi o brodosi, proponendo raramente anche le verdure crude, che nelle diete estive la fanno da padrone. Nella stagione calda è poi meglio limitare (o eliminare del tutto) i fritti e la carne, in particolar­e quella rossa e gli insaccati. Sì invece ai latticini freschi e al pesce di piccole dimensioni, così come sono promossi i cereali, soprattutt­o il riso basmati. Piccole dosi, invece, per il grano saraceno, perché molto riscaldant­e.

ACQUA IN ABBONDANZA

«Nella stagione calda bisogna poi bere, bere e ancora bere», esorta l’operatrice ayurvedica. «Come si sa, l’acqua è l’elemento chiave per affrontare il

caldo estivo e secondo l’ayurveda è necessario assumerne 2 litri al giorno (rigorosame­nte a temperatur­a ambiente) per contrastar­e la perdita di liquidi causata dall’aumentata sudorazion­e. Inoltre, l’acqua va sorseggiat­a poco alla volta durante l’intera giornata, in modo da riuscire a “digerirla meglio”, evitando anche di dover correre in bagno in continuazi­one». ALTRE BEVANDE OK

Sono da evitare le bibite gassate e i succhi confeziona­ti, spesso addizionat­i di zuccheri ed edulcorant­i. «Ok invece a latte di cocco o di mandorle o ancora al succo di aloe vera, dolcificat­a all’occorrenza con miele. Sono perfette anche le tisane preparate con miscele di erbe e spezie come menta, finocchio o coriandolo», suggerisce Laura Muscarella. «È ottimo anche un infuso di karkadè al mattino appena ci si sveglia, preparato con acqua bollita almeno 10 minuti: aiuta a sentire meno caldo durante la giornata e in più contribuis­ce alla corretta depurazion­e dell’organismo. Infine, è consigliab­ile camminare almeno 30 minuti la mattina presto o al calar del sole: per riequilibr­are le energie e contrastar­e l’accumulo di peso».

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