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SEI UN PO’ IN RITARDO
«Il tuo orologio interno viaggia con un certo ritardo, magari perché la sera ceni sempre molto tardi, usi lo smartphone sino al momento di andare a dormire, o ti dedichi attività mentali impegnative sino a quando non vai a letto, allungando così i tempi di addormentamento», spiega il professor Ferini Strambi. «Non è escluso che tu sia un gufo, cronotipo che per motivi genetici la sera non ha mai sonno, mentre alla mattina fa fatica a svegliarsi all’ora imposta dai normali ritmi lavorativi e dormirebbe più a lungo. Se ti senti stanca e hai bisogno di resettare il tuo orologio, la sera non spingere troppo “l’acceleratore” e, quando possibile, verso le 23 dedicati ad attività rilassanti, come leggere o ascoltare musica soft, evitando ambienti troppo illuminati perché alterano ancora di più i ritmi sonno-veglia naturali. Inoltre evita di bere caffè dopo le 17: secondo una ricerca effettuata da un gruppo di ricercatori americani e inglesi, pubblicato sulla rivista
Science Translation Medicine, può ritardare l’arrivo del sonno di circa 40 minuti. Approfitta poi delle ferie per stare al sole e per goderti la luce naturale, soprattutto al mattino e, quando torni in città, mantieni questa abitudine durante la pausa pranzo: gli ultravioletti fanno sì che la produzione di melatonina (l’ormone conciliasonno) prenda il via proprio nelle ore serali, favorendo così l’addormentamento in tempi più rapidi», consiglia il professor Ferini Strambi.