Starbene

SE SEI UN’ILLUSA

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L’ottimista ad libitum riproduce il comportame­nto di un ragazzino che, privo di esperienze, crede in una realtà da sogno. La quale, però, non esiste: «Questo tipo di persone hanno l’atteggiame­nto tipico dei bambini che camminano cercando di non pestare le righe delle mattonelle: puntano solo agli spazi pieni, hanno bisogno di credere che la realtà sia tutta liscia davanti loro», spiega l’esperta. «Si tratta di un vero e proprio disagio nell’accettare la verità dei fatti, che sia un problema di salute o di lavoro, un partner poco amorevole, un figlio che non va bene a scuola. La luce della realtà è troppo violenta per aprire gli occhi e guardarla e allora ci si gira altrove per non vederla». «Al motto di “tanto tutto si sistema”, chi finge di essere felice evita i problemi. È un comportame­nto, spesso inconsapev­ole, che nasce come “difesa” dal dolore», interviene Elisabetta Leon, counselor specializz­ata crescita personale.

SUPERALO COSÌ

↘Fermati a pensare «L’ottimismo a oltranza, spesso, appartiene alle persone orientate all’azione, che si riempiono le giornate di mille impegni, per non avere il tempo di pensare», spiega Elisabetta Leon. «Ritagliars­i un maggior numero di pause, invece, è l’antidoto contro la tendenza a illudersi. Serve a riflettere su se stessi per capire che la perfezione non esiste e tutti abbiamo dei limiti. Se nel mondo di ciascuno, infatti, c’è spazio per accogliere il dolore, il difetto, la delusione, la frustrazio­ne, diventa più facile accettare le contraddiz­ioni della vita. E mettere da parte quell’atteggiame­nto perennemen­te sorridente e felice, creato apposta per coprire le magagne personali».

↘Apriti al confronto «Un illuso ha una positività fragile, tutta impostata su una serie di autoconvin­cimenti che non ammettono repliche. Si tratta di una persona spesso rigida e impermeabi­le a qualsiasi confronto con gli altri», continua la counselor. «Al contrario, tu hai bisogno di metterti in una posizione di ascolto incondizio­nato e, invece di fuggire da chi mostra le difficoltà della vita, da chi ti fa notare che anche tu hai dei problemi, prendi in consideraz­ione il loro punto di vista. Se riesci a vivere le opinioni (e i comportame­nti ) altrui in modo distaccato, come dati reali e oggettivi, e non come continui affronti alla tua sicurezza, ti sarà più facile accettare l’esistenza per quella che è: un continuo susseguirs­i di alti e bassi, momenti sì e momenti no».

↘Accetta la tua imperfezio­ne «Per uscire dalla gabbia di positività a oltranza dedica più tempo al contatto con le parti che ritieni meno belle, meno nobili di te», suggerisce Leon. «Inizia da piccoli gesti, per esempio mostrati anche quando non sei al meglio. Un buon esercizio è provare la mattina a uscire di casa senza trucco. Per alcune persone può essere difficile, ma è efficace per accorgersi di quanto forte possa essere la propria dipendenza dall’approvazio­ne degli altri, da cui deriva anche il tuo bisogno del sorriso e del “va tutto bene” a ogni costo».

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