La salute in una app
Con lo smartphone possiamo prenotare le visite, consultare le cartelle cliniche, dare la “pagella” agli specialisti. Viaggio nel mondo delle applicazioni che ci aiutano a curarci meglio
Alzi la mano chi non ha mai consultato lo smartphone per una dritta sulla salute. Le app, ormai, ci aiutano in tutte le situazioni, compreso il prenderci cura del nostro corpo. Dalla prenotazione di una visita, al recapito a casa di un farmaco, passando per la consultazione dei medicinali, si moltiplicano gli strumenti a disposizione. E di conseguenza il download.
ITALIANI SEMPRE PIÙ DIGITALI
Secondo l’Osservatorio sull’innovazione digitale nella Sanità del Politecnico di Milano, redatto insieme a Doxa, il 25% degli italiani usa una app per trovare la farmacia di turno, il 19% apre un’icona per informazioni su un farmaco, un altro 19% lo fa per mantenere il suo stile di vita al meglio, il 12% sfrutta un device mobile per monitorare i parametri vitali e, infine, il 10% legge le app che contengono recensioni sui medici. L’interesse non manca, insomma, e il panorama è molto vasto. Ma c’è un punto di partenza da chiarire: «Almeno fino a oggi, sono rarissimi i software a disposizione di pazienti e non addetti ai lavori considerati alla stregua di terapie mediche. Per il resto, si tratta tutt’al più di strumenti di autovalutazione, che non sostituiscono gli esami o le terapie che possono essere prescritte da un medico», spiega Chiara Sgarbossa, direttore dell’Osservatorio.
VANNO FORTE I “TRIPADVISOR” DEI MEDICI
Gli “store” di Apple e Android abbondano di icone disponibili. Molte di queste rimandano a programmi che si occupano di dieta e forma fisica. È molto utilizzata Seven (oltre 3000 recensioni su Apple Store, con 4,5 stelline di giudizio, quasi il massimo) che, a seconda degli obiettivi, come perdere peso o mettersi in forma per l’estate, consiglia ogni giorno un mini allenamento di sette minuti. Si moltiplicano quelle come iCare Health Monitor, che mettendo l’indice a coprire la fotocamera e il pollice sullo schermo, misura battito, pressione, udito e altri parametri. Naturalmente la app specifica che “non si tratta di dispositivo medico, ma ad “uso fitness”. Però, a diffondersi sempre di più sono quelle che permettono di leggere recensioni su singoli professionisti o centri medici, e consentono allo stesso tempo di prenotare una visita, come Dottori.it (5 stelline, il massimo del giudizio, tra gli utenti Apple), Visitami (5 stelle) e Miodottore.it (3 stelle).
LE MULTINAZIONALI SBARCANO NEL SETTORE Nessuno pensi che si tratti di giochini, perché ormai su questo segmento hanno deciso di investire diversi big. Tra gli ultimi a crederci c’è il colosso farmaceutico Sanofi che ha lanciato Uwell, una app gratuita che racchiude numerose funzioni: trova la farmacia più vicina, permette di acquistare un farmaco a distanza (per ora solo in alcune città come Milano, Torino, Bologna, Firenze, Palermo, Verona), fa consultare i foglietti informativi di tutti i medicinali in commercio, fornisce articoli e consigli utili a seconda dei disturbi dell’utente registrato, ed è pensata per inserire i dati sui medicinali in uso, con la relativa data di scadenza, così da creare una sorta di agenda della salute di tutta la famiglia. «Uno strumento per motivare le persone a prendersi cura di sé in modo consapevole», spiega Fabio Mazzotta, general manager della divisione consumer di Sanofi Italia. È della partita anche Europ assistance, compagnia assicurativa che ha sviluppato il servizio iMyClinic (per ora non c’è la app, ma un sito su misura del mobile): oltre a offrire uno spazio virtuale in cui stilare e aggiornare il proprio profilo relativo alla salute, offre un consulto immediato, a distanza, per la valutazione di sintomi e permette di prenotare visite urgenti a domicilio entro 24 ore. E sulle app stanno investendo anche altri gruppi specializzati in polizze sanitarie come Uni salute e Rbm Salute.
IN FUTURO SARANNO ANCHE “DA INDOSSARE” Come sarà il futuro delle app “sanitarie”? «Sempre di più, soprattutto quelle con coperture assicurative, in particolar modo quelle rivolte agli anziani, saranno abbinate a software e dispositivi wearable (indossabili) che, in caso di necessità, permetteranno di monitorare i parametri della persona monitorata a distanza, così da valutare l’intervento più idoneo (dal ricovero al semplice consulto telefonico), con una riduzione dei costi sia per le compagnie sia per i clienti», conclude Sgarbossa del Politecnico.