Starbene

Serena Williams: il lato vero della maternità

Il parto può mettere alle prova anche un’altleta vincente dal fisico straordina­rio. Come è successo alla tennista

- di Isabella Colombo

poi tutto è andato storto». Con queste parole Serena Williams ha aperto un sipario sulle maternità che vediamo sbandierat­e su social e copertine. Raccontand­o lo scorso gennaio a Vogue America i dettagli del post parto, ha dimostrato come non basti essere una star del tennis e un fisico forte, allenato e ben curato, perché tutto vada bene. Un percorso faticoso che sta segnando la tennista: dopo la finale dell’ultima edizione del Torneo Wimbledon (persa contro la tedesca Angelique Kerber in 2 set), Serena ha lanciato un messaggio toccante dedicato alle mamme che in seguito a una gravidanza complicata faticano a riconquist­are una vita normale.

IL RITORNO SUI CAMPI FRA DOLORE E RINUNCE L’esperienza della tennista ha aperto un dibattito sui momenti bui del post parto e spinto tante neomamme a parlare del proprio disagio sui social. Nel caso della Williams, il tenero abbraccio che lo scorso settembre ha accolto la piccola Alexis Olympia Ohanian Jr. è stato accompagna­to da un incubo ospedalier­o: per far cicatrizza­re la ferita del cesareo, la tennista ha dovuto sospendere la cura di anticoagul­anti cui si sottoponev­a da anni per un’embolia polmonare, andando incontro così alla formazione di coaguli di sangue ai polmoni e all’addome. Tac, nuovi interventi, ferita che si riapre: in totale 6 settimane a letto. «Intanto la piccola piange, tu ti arrabbi e poi ti intristisc­i perché ti sei irritata, quindi ti senti in colpa e ti chiedi: “Perché sono così triste adesso che ho una così bella bambina?”», racconta la Williams. La regina del tennis restituisc­e un’immagine sincera della maternità, diversa da quella di donne granitiche che abbiamo visto tornare al loro ruolo come se niente fosse: da Kate Middleton, che 10 ore dopo aver partorito Charlotte ha lasciato la clinica in tacchi alti e capelli in ordine a Chiara Ferragni, ventre piatto in meno di 3 settimane. Nei suoi post su Facebook e Twitter gioia e disperazio­ne si alternano come nella vita reale di ogni neomamma, senza make up. A dicembre, alle prese col dramma della dentizione, scrive: «Non funziona nulla, mi sta spezzando il cuore. Ho bisogno di chiamare mia madre per aiutarmi a dormire perché sono così stressata. Aiuto!». A febbraio: «Per quanto tempo avete allattato? È strano che mi commuova al solo pensiero di smettere?». Senza dimenticar­e uno degli ultimi dispiaceri, proprio durante Wimbledon: «Ha fatto i suoi primi passi... Mi stavo allenando e l’ho perso. Ho pianto». Qua e là video di Olympia fra mamma e papà, disfatti dall’insonnia su un divano. Forse è una strategia di comunicazi­one, ma “Serena Williams una di noi” ha centrato l’obiettivo: portare allo scoperto tutto il vero della maternità.

 ??  ??
 ??  ?? Serena Williams (36 anni) durante la finale femminile a Wimbledon (in alto) e mentre tiene in braccio sua figlia Alexis Olympia Ohanian Jr.
Serena Williams (36 anni) durante la finale femminile a Wimbledon (in alto) e mentre tiene in braccio sua figlia Alexis Olympia Ohanian Jr.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy