Serena Williams: il lato vero della maternità
Il parto può mettere alle prova anche un’altleta vincente dal fisico straordinario. Come è successo alla tennista
poi tutto è andato storto». Con queste parole Serena Williams ha aperto un sipario sulle maternità che vediamo sbandierate su social e copertine. Raccontando lo scorso gennaio a Vogue America i dettagli del post parto, ha dimostrato come non basti essere una star del tennis e un fisico forte, allenato e ben curato, perché tutto vada bene. Un percorso faticoso che sta segnando la tennista: dopo la finale dell’ultima edizione del Torneo Wimbledon (persa contro la tedesca Angelique Kerber in 2 set), Serena ha lanciato un messaggio toccante dedicato alle mamme che in seguito a una gravidanza complicata faticano a riconquistare una vita normale.
IL RITORNO SUI CAMPI FRA DOLORE E RINUNCE L’esperienza della tennista ha aperto un dibattito sui momenti bui del post parto e spinto tante neomamme a parlare del proprio disagio sui social. Nel caso della Williams, il tenero abbraccio che lo scorso settembre ha accolto la piccola Alexis Olympia Ohanian Jr. è stato accompagnato da un incubo ospedaliero: per far cicatrizzare la ferita del cesareo, la tennista ha dovuto sospendere la cura di anticoagulanti cui si sottoponeva da anni per un’embolia polmonare, andando incontro così alla formazione di coaguli di sangue ai polmoni e all’addome. Tac, nuovi interventi, ferita che si riapre: in totale 6 settimane a letto. «Intanto la piccola piange, tu ti arrabbi e poi ti intristisci perché ti sei irritata, quindi ti senti in colpa e ti chiedi: “Perché sono così triste adesso che ho una così bella bambina?”», racconta la Williams. La regina del tennis restituisce un’immagine sincera della maternità, diversa da quella di donne granitiche che abbiamo visto tornare al loro ruolo come se niente fosse: da Kate Middleton, che 10 ore dopo aver partorito Charlotte ha lasciato la clinica in tacchi alti e capelli in ordine a Chiara Ferragni, ventre piatto in meno di 3 settimane. Nei suoi post su Facebook e Twitter gioia e disperazione si alternano come nella vita reale di ogni neomamma, senza make up. A dicembre, alle prese col dramma della dentizione, scrive: «Non funziona nulla, mi sta spezzando il cuore. Ho bisogno di chiamare mia madre per aiutarmi a dormire perché sono così stressata. Aiuto!». A febbraio: «Per quanto tempo avete allattato? È strano che mi commuova al solo pensiero di smettere?». Senza dimenticare uno degli ultimi dispiaceri, proprio durante Wimbledon: «Ha fatto i suoi primi passi... Mi stavo allenando e l’ho perso. Ho pianto». Qua e là video di Olympia fra mamma e papà, disfatti dall’insonnia su un divano. Forse è una strategia di comunicazione, ma “Serena Williams una di noi” ha centrato l’obiettivo: portare allo scoperto tutto il vero della maternità.