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Pronto soccorso fai da te

Scottature, punture, storte, infezioni: tutti dicono la loro su come agire subito. Noi ti diciamo cosa funziona davvero

- di Ida Macchi

I COLPI DI CALORE SONO FRA LE PRIME CAUSE DI OSPEDALIZZ­AZIONE DOPO I CINQUANT’ANNI.

Ubrutta storta, un colpo di calore, l’incontro ravvicinat­o con una medusa: anche in vacanza possono esserci piccoli incidenti di percorso in agguato. Se sai come affrontare gli inconvenie­nti, però, non rischi di rovinarti il meritato periodo di riposo. Valuta quindi, con questa serie di domande, se al momento del bisogno sai destreggia­rti al meglio.

Alle prime avvisaglie di un colpo di calore, ok a una doccia fredda

Falso. «Provoca un raffreddam­ento troppo brusco della pelle, innescando una serie di riflessi che abbassano ancora di più la pressione», spiega Paolo Pizzinelli, cardiologo e internista a Milano. «Il primo rimedio, quando ti senti mancare, è quello di sdraiarti in un luogo ombreggiat­o e ventilato, tenendo le gambe 20-30 centimetri più alte rispetto al resto del corpo: questa posizione facilita la circolazio­ne e l’afflusso del sangue al cervello. Liberati inoltre dagli indumenti ed effettua spugnature fredde all’inguine, sul collo e sotto le ascelle per disperdere il calore. Bevi qualche sorso di acqua ghiacciata, ma solo se sei perfettame­nte cosciente e, quando ti senti meglio, rimettiti in piedi, ma non di scatto, per evitare che la pressione possa scendere nuovamente. Nelle ore successive, reidratati bevendo almeno quattro bicchieri di acqua minerale fresca, scegliendo­la tra quelle che segnalano in etichetta il maggior contenuto di sodio».

Eritema solare: per bloccarlo basta applicare una crema grassa

Falso: «Applicare una crema grassa peggiora il bruciore e non lascia traspirare la pelle», spiega la dottoressa Magda Belmontesi, dermatolog­a e do- cente al Master di medicina estetica dell’Università di Pavia. «Sì, invece, a un doposole fluido con azione rinfrescan­te e lenitiva a base, per esempio, di estratti di menta, malva o salvia. Oppure, a un infuso di camomilla freddo, applicato sulla pelle con compresse di cotone: ha un’azione antinfiamm­atoria e aiuta a disperdere l’eccessivo calore. Poi, evita di utilizzare bagni schiuma o saponi e, per detergerti, orientati su una crema doccia, per non alterare ulteriorme­nte il film idrolipidi­co cutaneo. Per almeno quattro giorni indossa indumenti di cotone morbido non aderente e rinuncia asporti al sole. Quando ti esponi nuovamente agli ultraviole­tti, utilizza una crema con protezione 50».

L’ammoniaca è il rimedio migliore contro le punture di medusa

Falso: «Applicare un po’ di ammoniaca sulla parte urticata, a dispetto di quel che afferma la “saggezza popolare”, irrita ulteriorme­nte la pelle, aumentando il bruciore», sottoliene­a la dottoressa Belmontesi. «Per lo stesso motivo, evita di strofinart­i con un asciugaman­o o di cercare sollievo bagnandoti con l’acqua fredda. Controlla invece se ci sono eventuali frammenti della medusa rimasti sulla pelle ed eliminali con un coltello, utilizzand­olo dalla parte non tagliente, come fosse un raschietto. Poi applica una crema lenitiva a base di calendula. Per una paio di settimane proteggi la zona urticata con una crema solare con protezione 50, o indossando una maglietta finché dura l’eritema, per evitare che sulla pelle ti rimanga una macchia più scura. Dal medico se la parte di gonfia o se il bruciore è molto intenso e non passa: può essere necessario ricorrere a creme a base di cortisone, eventualme­nte associate a compresse di antistamin­ici».

L’herpes labiale si può prevenire con uno stick ad alta protezione

Vero: protegge dai raggi solari che possono riattivare il virus colpevole dell’infezione, facendo fiorire sul labbro le inconfondi­bili bollicine. «Se, nonostante tutto, l’herpes riesce ugualmente a farsi strada, ok a una pomata a base di aciclovir, antivirale specifico in grado di bloccare l’infezione sul nascere», suggerisce la dottoresna

sa Belmontesi. «Perché sia efficace, applicalo alle prime avvisaglie, ovvero quando avverti formicolio, bruciore o tensione al labbro. Quando la crosticina si stacca, utilizza di nuovo lo stick solare ad alta protezione: serve a evitare che la lesione lasci una macchia scura».

Per alleviare una storta alla caviglia, occorre metterci subito il ghiaccio

Vero. «Il freddo lenisce il dolore e riduce il gonfiore», conferma il dottor Pizzinelli. «Dopo il trauma, perciò, ok alla borsa del ghiaccio, da applicare per almeno 20 minuti. Successiva­mente, però, evita di sovraccari­care l’articolazi­one con il movimento: sdraiati e metti a riposo la gamba, tenendola leggerment­e alzata con un cuscino perché questa posizione facilita la risoluzion­e dell’edema. Se dolore e gonfiore non passano nel giro di 48 ore, consulta il medico: può essere necessaria una fasciatura contenitiv­a per facilitare la guarigione. Attenzione: va effettuata tassativam­ente dallo specialist­a e il fai da te è proibito».

Frutti di mare: con una spruzzata di limone sono a prova di infezioni

Falso.«I frutti di mare sono un veicolo di trasmissio­ne di epatite A e salmonelle, e il limone non ha assolutame­nte il potere di annientare questi rischi perché non ha l’azione disinfetta­nte che gli attribuisc­e la tradizione», spiega il dottor Pizzinelli. «Per evitare sorprese, invece, cuoci sempre bene cozze e vongole, perché il calore uccide i germi. Al momento dell’acquisto, verifica inoltre che la confezione sia provvista di data di scadenza e del bollo sanitario pinzato, come stabilisce la legge».

Mal di mare: meglio salire sulla barca sempre a stomaco vuoto

Falso. «L’ideale è farlo dopo un piccolo pasto leggero e “asciutto”, facilmente digeribile: per esempio, delle fette biscottate, qualche biscotto secco, un pacchetto di grissini o dei cracker, accompagna­ti da pochissimi liquidi, come una tazzina di tè o mezzo bicchiere d’acqua», suggerisce il dottor Paolo Pizzinelli. «Così eviterai un’eccessiva distension­e dello stomaco che aumenta il rischio di vomitare. Sconsiglia­bili, invece, latte, yogurt, spremute e caffè, perché intensific­ano la motilità gastrica, alzando il rischio di nausea».

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Sono 300mila gli infortuni, nei mesi estivi, legati allo sport (fonte ISS)

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