Sportello pazienti
Idipendenti pubblici che devono sottoporsi a terapie, visite ed esami medici potranno usufruire di permessi dedicati. A chiarirlo, in una nota di fine luglio, è l’Aran, l’agenzia che si occupa di negoziare con i sindacati i contratti del pubblico impiego. «Le novità sono previste nel nuovo contratto di lavoro in vigore dallo scorso inverno, ma su questo aspetto è stato necessario un chiarimento dell’Aran», spiega Florindo Oliverio, responsabile nazionale Cgil Funzione pubblica. Il nuovo contratto ha introdotto 18 ore annue di permesso per terapie ed esami. «Per ottenerle è sufficiente fare richiesta al proprio dirigente presentando un documento che attesti ora e giorno dell’appuntamento. Per le cure cicliche è sufficiente un unico certificato a inizio ciclo. Se la terapia o la visita generano “incapacità di svolgere le mansioni lavorative” per diverse ore, il lavoratore ha diritto ad altre ore di permesso, o ad assentarsi per l’intera giornata, usufruendo di un giorno di assenza per malattia. In entrambi i casi basterà presentare il certificato del medico della struttura», chiarisce l’esperto. E se la visita dura più del previsto? «Il permesso può essere prolungato, a patto che al rientro il dipendente presenti un’attestazione della struttura sanitaria che certifica che in quelle ore si trovava lì».