Le Fate che hanno incantato l’Europa
Primo oro continentale per le azzurre juniores di artistica. Che ora puntano ai Mondiali
Le guardi in azione e ti domandi: “Ma come fanno?”. Le vedi volare e non sai più se la gravità sia una legge universale o ci sia chi ne viene esentato: perché loro, le Fate, le ragazze dell’artistica, sembrano non aver peso, vincoli, limiti: scivolano via leggiadre, là dove tutti gli altri si ingolfano e si impacciano. Due settimane fa, le Fate azzurre hanno incantato il mondo: Alice D’Amato, Asia D’Amato, Elisa Iorio, Giorgia Villa e Alessia Federici, la nostra Nazionale juniores di ginnastica artistica, ha conquistato l’oro nel Concorso a squadre agli Europei di Glasgow.
SONO NELLA STORIA
Un oro storico, messo in bacheca per la prima volta, che ha sgretolato sedici anni di predominio russo. E che è contornato da altre medaglie pesanti nella più importante manifestazione continentale. Le nostre ragazze si sono imposte anche nel concorso individuale: nella trave con Giorgia Villa e nel volteggio con Asia D’Amato. Un trionfo costruito nel tempo dal direttore tecnico della Nazionale Enrico Casella, che ha sempre creduto nelle ragazze del 2003, soprattutto in vista delle prossime Olimpiadi: «Questo gruppo nel 2019 passerà Senior e pertanto
sarà lo zoccolo duro per conquistare ai Campionati del mondo di Stoccarda la qualificazione ai Giochi olimpici di Tokyo 2020». Due appuntamenti che ora sembrano lontani, ma che riaccenderanno l’interesse intorno all’artistica. «Una ginnasta si allena per mesi duramente e non può fare competizioni ogni settimana, dal momento che si tratta di gare logoranti a livello neuromuscolare. Questo, dal punto di vista dei media, rende difficile seguirci. Ma non è del tutto vero che in Italia la ginnastica sia poco considerata», dice Casella.
PICCOLE CAMPIONESSE CRESCONO Per certo, è molto praticata: l’ultima ricerca Istat (ottobre 2017) sulla diffusione degli sport nel nostro Paese mette la ginnastica (con le varie sottodiscipline) ai primi posti: la praticano il 25,2% degli sportivi, pari a 5 milioni 97 mila persone. «Del resto, la Federazione ginnastica italiana conta oltre 120mila tesserati», conferma Casella. E sono più di mille le Società sportive affiliate. «Per chi vuole avvicinarsi all’artistica consiglio di rivolgersi a una di queste società», raccomanda il tecnico (v. box). «In Italia, con “ginnastica” si intende un po’ di tutto. Una società legata alla Fgi, almeno, assicura determinati criteri e garantisce caratteristiche di qualità e di propedeuticità: l’inizio è ludico, poi si possono scegliere le varie specialità». Ma è vero che nella ginnastica ci sono solo “bambine-atlete”? «È una credenza da sfatare», dice Casella: «Certamente bisogna cominciare in età precoce, per avere una buona preparazione di base. Ma la vita sportiva si è allungata decisamente, anche grazie al lavoro che noi tecnici facciamo proprio con questo obiettivo. Se pensiamo che Vanessa Ferrari, a 28 anni, nonostante gli infortuni ha voglia di provarci ancora, è chiaro che non ci sono limiti certi».