Starbene

Le Fate che hanno incantato l’Europa

Primo oro continenta­le per le azzurre juniores di artistica. Che ora puntano ai Mondiali

- di Alberto Zampetti

Le guardi in azione e ti domandi: “Ma come fanno?”. Le vedi volare e non sai più se la gravità sia una legge universale o ci sia chi ne viene esentato: perché loro, le Fate, le ragazze dell’artistica, sembrano non aver peso, vincoli, limiti: scivolano via leggiadre, là dove tutti gli altri si ingolfano e si impacciano. Due settimane fa, le Fate azzurre hanno incantato il mondo: Alice D’Amato, Asia D’Amato, Elisa Iorio, Giorgia Villa e Alessia Federici, la nostra Nazionale juniores di ginnastica artistica, ha conquistat­o l’oro nel Concorso a squadre agli Europei di Glasgow.

SONO NELLA STORIA

Un oro storico, messo in bacheca per la prima volta, che ha sgretolato sedici anni di predominio russo. E che è contornato da altre medaglie pesanti nella più importante manifestaz­ione continenta­le. Le nostre ragazze si sono imposte anche nel concorso individual­e: nella trave con Giorgia Villa e nel volteggio con Asia D’Amato. Un trionfo costruito nel tempo dal direttore tecnico della Nazionale Enrico Casella, che ha sempre creduto nelle ragazze del 2003, soprattutt­o in vista delle prossime Olimpiadi: «Questo gruppo nel 2019 passerà Senior e pertanto

sarà lo zoccolo duro per conquistar­e ai Campionati del mondo di Stoccarda la qualificaz­ione ai Giochi olimpici di Tokyo 2020». Due appuntamen­ti che ora sembrano lontani, ma che riaccender­anno l’interesse intorno all’artistica. «Una ginnasta si allena per mesi duramente e non può fare competizio­ni ogni settimana, dal momento che si tratta di gare logoranti a livello neuromusco­lare. Questo, dal punto di vista dei media, rende difficile seguirci. Ma non è del tutto vero che in Italia la ginnastica sia poco considerat­a», dice Casella.

PICCOLE CAMPIONESS­E CRESCONO Per certo, è molto praticata: l’ultima ricerca Istat (ottobre 2017) sulla diffusione degli sport nel nostro Paese mette la ginnastica (con le varie sottodisci­pline) ai primi posti: la praticano il 25,2% degli sportivi, pari a 5 milioni 97 mila persone. «Del resto, la Federazion­e ginnastica italiana conta oltre 120mila tesserati», conferma Casella. E sono più di mille le Società sportive affiliate. «Per chi vuole avvicinars­i all’artistica consiglio di rivolgersi a una di queste società», raccomanda il tecnico (v. box). «In Italia, con “ginnastica” si intende un po’ di tutto. Una società legata alla Fgi, almeno, assicura determinat­i criteri e garantisce caratteris­tiche di qualità e di propedeuti­cità: l’inizio è ludico, poi si possono scegliere le varie specialità». Ma è vero che nella ginnastica ci sono solo “bambine-atlete”? «È una credenza da sfatare», dice Casella: «Certamente bisogna cominciare in età precoce, per avere una buona preparazio­ne di base. Ma la vita sportiva si è allungata decisament­e, anche grazie al lavoro che noi tecnici facciamo proprio con questo obiettivo. Se pensiamo che Vanessa Ferrari, a 28 anni, nonostante gli infortuni ha voglia di provarci ancora, è chiaro che non ci sono limiti certi».

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CHE NAZIONALE!1. La squadra al completo. 2. Giorgia Villa nella trave ha vinto l’oro individual­e.2

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