Cosa significa se ti cambia la voce
Ogni alterazione del tono, della limpidezza e della forza va esaminata con attenzione quando persiste nel tempo. Qui ti spieghiamo perché
C’è chi controlla spesso la lingua, chi la sclera, cioè la parte bianca degli occhi e chi la consistenza delle unghie. Ma chi sta attento alla voce? Quasi nessuno. Eppure può essere un indice precoce di malattia, tanto che negli Stati Uniti l’invito a stare all’erta, quando si parla, a eventuali modifiche nei toni oppure nella qualità, è addirittura oggetto di campagne di prevenzione. «La voce normalmente è tonica e forte, e questo è un segnale di benessere», spiega Mario Bussi, primario di otorinolaringoiatria dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano. «Ed è altrettanto normale che si abbassi quando si è molto stanchi, oppure che sia roca la mattina successiva a una cena impegnativa. Il discorso cambia, però, se il problema non si risolve da solo in breve tempo, perché potrebbe essere il segnale di una malattia».
DOPO 3 SETTIMANE SCATTA L’ALLARME
Quindi, se da almeno 20 giorni la voce si è abbassata, oppure è diventata roca, o comunque non è più la solita, bisogna rivolgersi allo specialista. Oggi l’esame per controllare la salute delle corde vocali non è più invasivo come un tempo. Consiste nell’inserire un tubicino flessibile (fibroscopia, videoendoscopia), di dimensioni ridotte, composto da un fascio di fibre ottiche, che dal naso viene fatto “scivolare” fino alla laringe, senza procurare molto fastidio. «La visione della zona è ingrandita e questo permette di ottenere informazioni molto importanti», sottolinea il professor Bussi. «Lo stato delle corde vocali, le modifiche nell’irrorazione sanguigna locale, la qualità della mucosa, sono aspetti che insieme al colloquio col paziente, ci orientano nella diagnosi». Le malattie più spesso responsabili del problema? Eccole, divise in base al tipo di alterazione della voce e agli altri sintomi che le contraddistinguono.
SE DIVENTA ROCA
La raucedine potrebbe essere una spia del reflusso gastroesofageo, malattia dell’apparato gastrointestinale di solito causata da un cattivo funzionamento della valvola tra esofago e stomaco. «Oltre alla voce roca, può esserci mal di gola, senso di corpo estraneo e tosse, soprattutto di notte. A mettere sul chi vive deve essere poi la presenza di bruciore all’esofago e alla gola e l’acidità, anche se con alti e bassi», spiega il professor Bussi. La cura viene impostata dallo specialista in base all’entità dei sintomi. E va associata a un cambiamento dello stile di vita:
LO SPECIALISTA PIÙ INDICATO PER LA DIAGNOSI DEI DISTURBI ALLE CORDE VOCALI È L’OTORINOLARINGOIATRA.
bisogna dimagrire in caso di sovrappeso, fare piccoli pasti, evitare i cibi grassi oppure fritti.
SE È BASSA O RAUCA
In caso di alterazione persistente, la causa può essere un polipo o un nodulo. A provocarlo è in genere un trauma ripetuto per le corde vocali. Succede ad esempio a chi “usa” molto la voce sforzandola per mantenerla a toni alti, come gli insegnanti, gli attori e i cantanti. Si può curare affidandosi al logopedista: viene messo a punto un percorso di riabilitazione personalizzato per imparare un uso accorto della voce. Nei casi più avanzati invece è necessaria la chirurgia per la rimozione del polipo, seguita da un ciclo di riabilitazione per aiutare la “ripresa” delle corde vocali nel periodo della convalescenza.
SE CALA ALL’IMPROVVISO E SI HA LA SENSAZIONE DI AVERE QUALCOSA IN GOLA
Potrebbe essere un nodulo alla tiroide, cioè a quella ghiandola a forma di farfalla alla base del collo. «Per averne la conferma però sono necessari un esame del sangue, per verificare il dosaggio degli ormoni che regolano la funzionalità tiroidea e l’ecografia», spiega Enrico Papini, direttore della struttura complessa di endocrinologia e malattie del metabolismo, ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale. «La terapia dipende dalle dimensioni e dalla quantità di noduli e non sempre è necessaria la chirurgia: se il nodulo è piccolo e ben delimitato, oggi infatti lo specialista può scegliere di ricorrere alla sorveglianza attiva, che consiste nel tenere sotto controllo la malattia con esami ravvicinati».
SE È ALTERATA E SI HA LA TOSSE
L’alterazione nel tono della voce, unita a tosse persistente, difficoltà a deglutire o addirittura a respirare possono essere i sintomi del tumore della laringe, il più frequente tra le forme oncologiche otorinolaringoiatriche. In oltre 9 casi su 10 insorge negli over 40, e in genere colpisce i forti fumatori e chi consuma molto alcol. La diagnosi precoce è fondamentale. Se il tumore viene colto nelle fasi iniziali, nel 90-95% dei casi i pazienti sono ancora vivi a 5 anni dalla diagnosi.