I rimedi che arrivano dal mare
Utilizzano, in formulazione omeopatica, i preziosi principi attivi disciolti nell’acqua o forniti dal mondo degli abissi. Scoprili con l’aiuto dei nostri esperti
Il mare è un alleato straordinario per la nostra salute. E non finisce mai di stupirci. Non solo aumenta le difese immunitarie, ha un’azione antinfiammatoria e antibatterica, stimola il metabolismo e fa bene alle vie respiratorie e alla circolazione. L’ambiente marino fornisce anche preziosi principi attivi per la preparazione di alcuni tra i più potenti rimedi omeopatici. Secondo gli ultimi dati Istat sono circa 8 milioni gli italiani che, almeno 1 volta all’anno, ricorrono alle cure di questa medicina alternativa. «Il vantaggio è che non presenta in genere effetti indesiderati e non interagisce con altri farmaci», spiega il dottor Cesare Maffeis, medico omeopata e docente di omeopatia presso l’Università degli studi di Bergamo. L’altra particolarità è che agiscono su tutta la persona e non solo sul singolo problema, offrendo una serie di benefici a cascata. Ecco, nel dettaglio, per quali disturbi sono più efficaci i preparati “marini” estratti dal sale e dall’acqua di mare, dal nero di seppia e dalla medusa, dall’ambra, dalla spugna e dalle ostriche.
1 SE HAI IL FLUSSO MESTRUALE ABBONDANTE PRENDI SEPIA Circa il 30% delle donne soffre di metrorragia, cioè di cicli mestruali superiori alla media per quantità o durata. Prima dei 40 anni la causa è legata in genere a uno squilibrio ormonale. Dopo questa età, invece, può essere il segnale della presenza di polipi o fibromi. In entrambi i casi è importante sottoporsi a una visita ginecologica e ad esami approfonditi per escludere patologie.
La soluzione omeopatica. Sepia è l’inchiostro che la seppia (il mollusco marino della classe dei Cefalopodi) elimina quando deve difendersi. «È il rimedio ideale per le donne che soffrono di irritabilità premestruale e di flusso abbondante con sangue spesso scuro e raggrumato», spiega
l’omeopata. «La donna che ha questi problemi tende a vedere tutto nero, è chiusa in se stessa e fa fatica a relazionarsi con il mondo. In gravidanza, la sua pelle esposta al sole presenta macchie scure o cloasma gravidico, cioè iperpigmentazione del volto. Mentre già verso i 40-45 anni tende a soffrire di insufficienza venosa».
Come si assume. Per il flusso abbondante e il cloasma prendi Sepia alla 9 CH, 5 granuli 1 volta al dì per 40-50 giorni, meglio al mattino e sempre a digiuno (circa 5 minuti prima di un pasto o un ora dopo). Per contrastare l’umore irritabile e la depressione: Sepia alla 15 CH, 4-5 granuli 1 volta al dì per 30-40 giorni.
2 SE SEI INTOLLERANTE AI LATTICINI SCEGLI CALCAREA CARBONICA
È un problema che colpisce circa il 60% degli italiani. «Si presenta quando non si riesce a digerire del tutto o in parte il lattosio, uno zucchero naturale che si trova nel latte e nei suoi derivati», sottolinea la dottoressa Paola Minale, allergologa dell’Associazione allergologi e immunologi italiani territoriali e ospedalieri (Aaiito). «I sintomi più frequenti sono dolore e gonfiore addominale, diarrea, nausea e vomito». Spesso sono leggeri o sottovalutati, oppure attribuiti ad altre cause, dato che questi prodotti sono presenti in molti preparati alimentari.
La soluzione omeopatica. Se vuoi favorire la digestione e regolarizzare l’intestino il preparato “marino” giusto è Calcarea carbonica, carbonato di calcio prelevato dallo strato di madreperla che si trova all’interno del guscio dell’ostrica. «Chi soffre di intolleranza al lattosio in genere è robusto, se non in sovrappeso, e dall’aspetto un po’ tarchiato», sottolinea il dottor Cesare Maffeis. «Inoltre è spesso soggetto a disturbi intestinali anche di altro genere, lamenta una sudorazione eccessiva, soprattutto alla testa e nella parte alta del tronco, e soffre di fragilità ossea. In particolare, dopo una frattura, l’osso fatica a consolidarsi».
Come si assume. Per tutti i problemi ricorri a Calcarea carbonica alla 15 CH, 5 granuli 1 volta al dì, per 30-40 giorni (o, comunque, fino alla scomparsa del disturbo).
3 SE SOFFRI DI HERPES RICORRENTI ASSUMI NATRUM MURIATICUM
Stare troppo al sole, ma anche strapazzarsi per esempio dopo un lungo viaggio, sono situazioni a rischio per vedere rifiorire sulle labbra le antiestetiche e dolorose bollicine. Perché l’Herpes simplex di tipo 1, il virus che le provoca e che
→ comunemente viene chiamato “febbre”, rimane latente nei gangli nervosi. E così appena le difese immunitarie si abbassano per un qualsiasi tipo di stress ecco che si ripresenta, colpendo circa il 60% degli italiani, soprattutto donne.
La soluzione omeopatica Natrum muriaticum è il sale marino, ma “potentizzato” perché contiene anche cloruro di potassio e di magnesio, calcio, alluminio e altri minerali. «Chi soffre di “febbre” in genere è una persona diffidente, che non ama il contatto fisico e soffre costantemente di sensi di colpa», afferma Cesare Maffeis, medico omeopata. «Dal punto di vista alimentare predilige i cibi salati e, di conseguenza, ha bisogno di bere molto. I suoi disturbi sono, oltre a labbra secche con la presenza ricorrente di herpes, anche stitichezza con feci piccole e dure come sassolini».
Come si assume. Sia per l’herpes labiale sia per l’intestino pigro prendi Natrum muriaticum alla 30 CH, 4 o 5 granuli 1 volta al dì per 40-50 giorni.
4 SE HAI PRURITO CALMALO CON MEDUSA E AMBRA GRISEA
Dopo l’esposizione al sole la tua pelle non smette di prudere? Si tratta di una forma di orticaria, un disturbo che, secondo gli esperti della Società italiana di dermatologia allergologica professionale e ambientale (Sidapa), riguarda circa 300 mila italiani. Colpisce per l’interazione tra la cute e un agente fisico, che nei mesi estivi è il sole, provocando arrossamento, gonfiore e irritazione della cute. Un altro tipo di prurito che capita spesso in estate è quello vaginale. La frequentazione di piscine e l’umidità intrappolata dal costume da bagno infatti aumentano le probabilità di venire a contatto con microrganismi che possono alterare la flora batterica dei genitali femminili.
Le soluzioni omeopatiche «L’omeopatia (dal greco òmoios, “simile”, e pàthos, “malattia”) cura il simile con il simile: in pratica, per favorire la naturale capacità di autoguarigione dell’organismo somministra in dosi molto diluite sostanze, ricavate da piante, minerali ed estratti animali che producono gli stessi effetti del disturbo», chiarisce il dottor Cesare Maffeis. «Quindi, non c’è da stupirsi se il rimedio giusto contro prurito bruciante e irritazioni con presenza anche di vescicole sia Medusa, estratto dalla specie Aurelia Aurita o Medusa Quadrifoglio». Per quello vaginale, invece, è utile Ambra Grisea (o Ambra grigia) che si ricava utilizzando le secrezioni del tratto intestinale del capodoglio.
Come si assumono. Prendi Medusa più volte durante il giorno fino alla scomparsa del sintomo: 5 granuli alla 9 CH. Per Ambra Grisea, invece, la dose è alla 15 CH, 5 granuli 1 volta al dì fino a completa guarigione.
5 SE HAI LA TOSSE USA SPONGIA TOSTA E CORALLIUM RUBRUM
Virus e batteri purtroppo non vanno in vacanza. Anzi, d’estate l’afa e le alte temperature li fanno proliferare. Per non parlare dei condizionatori che, non per colpa dell’emissione di aria fredda, ma a causa dei filtri poco puliti, rischiano di mettere in circolo questi microrganismi.
Le soluzioni omeopatiche «Se la tosse è l’esito di un raffreddore mal curato, senza febbre né muco, il rimedio ideale è Spongia Tosta», consiglia il medico omeopata. «Si ottiene dalle spugne di mare che sono ricche di sali minerali utili per contrastare le malattie delle mucose e anche i disturbi della gola, come la laringite». Se invece è stizzosa e incessante i il rimedio giusto è il Corallium rubrum, cioè il corallo rosso.
Come si assumono. Si tratta di 2 rimedi che agiscono sui sintomi. Quindi, assumi entrambi alla 9 CH, 5 granuli più volte al giorno.