Passeggiando in quota
Il trekking in quota fa bene alla circolazione, ai polmoni, al cervello. Pensi che sia troppo impegnativo? Scegli gli itinerari ad anello: hanno sentieri alla portata di tutti
Il trekking è una delle attività sportive più complete e, nello stesso tempo, alla portata di tutti. Lo può fare anche chi è poco allenato: si inizia, molto semplicemente, camminando ogni volta un po’ più a lungo e aumentando leggermente il dislivello», esordisce Martina Roddi, guida escursionistica in Veneto, nella zona dolomitica. Non serve affrontare grandi vette o mettersi alla prova in estenuanti escursioni, con sali scendi impegnativi. L’Harvard Medical School di Boston (Usa) ha scoperto che 3 ore di trekking settimanale abbassano del 30% il rischio di problemi cardiocircolatori e del 19% la possibilità di contrarre un tumore al seno o all’utero. Mentre la National Accademy of Sciences, sempre negli Stati Uniti, ha dimostrato i benefici sul cervello: camminare nella natura, almeno 40 minuti, 3 volte alla settimana, aumenta del 2% il volume dell’ippocampo, l’area del cervello che conserva la memoria a lungo termine. Inoltre, secondo i ricercatori dell’Università di Sydney, in Australia, trascorrere almeno 2 ore al giorno alla luce naturale, tra vette e prati, dove lo sguardo può spaziare libero, abbassa di 4 volte il rischio di diventare miopi.
L’ultima conferma sui benefici delle camminate all’aperto, in gruppo, arriva da una ricerca pubblicata sul British Journal of Sports Medicine: regolarizza la pressione e la frequenza cardiaca a riposo, abbassa il colesterolo totale e aiuta a perdere peso, riducendo la percentuale di grasso corporeo. I PERCORSI DA PREFERIRE
Proprio per tutti questi buoni motivi abbiamo chiesto alla nostra esperta di selezionare per noi 4 itinerari piuttosto facili, che si sviluppano in quota, ad anello, senza eccessivo dislivello. Niente salite “da fiatone” quindi o passaggi impervi tra le rocce o su terreno disconnesso. «Sono perfetti per questa stagione calda, per sfuggire all’afa della pianura e per godersi panorami davvero straordinari», aggiunge Martina Roddi. Ideali anche per un’escursione in famiglia, offrono un effetto allenante e tonificante su tutto il corpo, cuore e polmoni in primis.
CON I BASTONICINI L’EFFETTO È PIÙ FIT «Per le prime uscite consiglio, soprattutto ai principiani, di non superate i 10 km e i 300 m di dislivello», continua la guida. «E di fare attenzione alla scelta delle scarpe. Il fondo poco uniforme potrebbe, infatti, essere impegnativo per le caviglie, quindi opta per scarponcini mid, che coprono il malleolo. Evita le scarpe da ginnastica, troppo leggere e con una suola con poca aderenza, e le pedule, molto pesanti, faticose dopo molti chilometri». Un aiuto può arrivare anche dai bastoncini, soprattutto in discesa: stabilizzano il passo e permettono di scaricare circa il 20% del proprio peso. In salita sono altrettanto utili perché la spinta arriva anche dalle braccia. Usali puntandoli a terra non in verticale ma in diagonale, spingendo sulla manopola, per dare più slancio alla camminata», suggerisce Martina Roddi. Se i percorsi han-
no un dislivello limitato, come quelli proposti nella nostra selezione, puoi approfittare per fare nordic walking. «Conoscendo la tecnica della camminata nordica il trekking si fa ancora più fit: la spinta a braccia distese, con un ampio movimento a pendolo, porta a sbilanciarsi leggermente in avanti, distendendo la muscolatura dorsale e attivando i muscoli profondi dell’addome, fondamentali per una corretta postura», spiega l’esperta.
LO ZAINO NON DEVE MANCARE «Anche se si tratta di tour giornalieri, facili, è fondamentale avere con sé almeno 1 litro d’acqua per un impegno di 3 ore, 2 litri per 5 ore circa, da sorseggiare appena senti sete», commenta la guida. «Ricordati sempre di verificare, sulle cartine, la presenza di rifugi, per fare tappa e riempire la borraccia, ed evita di caricarti di troppo peso». Per le escursioni proposte basta uno zaino di dimensioni piccole o medie, con una
capienza massima di 20 litri. Porta anche uno snack (una barretta di frutta secca, delle nocciole o mandorle sfuse), qualche galletta di riso e prosciutto o parmigiano, per ricarti di energia senza appesantirti. Non devono mancare la mappa dei sentieri, una giacca in goretex antipioggia, una maglia tecnica a maniche lunghe, occhiali e cappellino per proteggerti dal sole, cerotti antivesciche, una piccola pila e il telo termico per le emergenze. «Sì al telefono: non per chiacchierare in quota (anche perché il trekking è una bella occasione per godersi il silenzio) ma da usare per allertare i soccorsi in caso di bisogno. Per il massimo della sicurezza puoi attivare la app GeoResQ, il servizio di geolocalizzazione e di richiesta di aiuto gestito dal Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico italiano», suggerisce la guida di montagna. Infine un’ultima dritta. «Su molti sentieri troverai l’indicazione dei tempi di percorrenza: non farti condizionare. Segui il tuo passo, vivace ma senza arrivare all’affanno, e prenditi il tempo per contemplare il paesaggio. Anche questo è parte, fondamentale, del percorso di benessere offerto dal trekking», conclude l’esperta.