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ANCHE I CAPELLI SI POSSONO DONARE

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Si chiama Alba, ha 10 anni, ed è finita sui giornali per aver donato la sua lunga treccia a una bambina malata di tumore, rimasta senza capelli a causa della chemiotera­pia. Un gesto spontaneo, hanno precisato i genitori, che rivela una grande sensibilit­à d’animo. Ma come si fa a donare le proprie chiome? Si possono chiudere le ciocche in una busta e spedirle, come ha fatto la mamma di Alba, alla Fondazione Prometeus Onlus. «Nel 2012 questa Fondazione, insieme ad ATRI Onlus (Advanced Tricology Research Internatio­nal) e alla società Tricostarc, specializz­ata in campo tricologic­o e impegnata nel sociale, ha dato vita al Progetto Smile, che ha come finalità proprio la raccolta dei capelli delle donatrici e la realizzazi­one di parrucche da offrire alle malate di cancro», spiega Giusy Giamberton­e, consiglier­e della Fondazione Prometeus. «Abbiamo creato anche una Banca delle Parrucche: quelle che le donne non usano più vengono raccolte, sistemate e messe a disposizio­ne di chi non può permetters­ene una nuova», aggiunge Giusy Giamberton­e. Per quanto riguarda la donazione dei capelli ci sono alcune condizioni da rispettare: le ciocche devono essere lunghe almeno 25 cm e non devono essere mischiate con quelle di un’altra donatrice. Per gli indirizzi a cui inviare i capelli o le parrucche: fondazione prometeus. it/contatti o tel. 334-8184476.

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LA PICCOLA RAPERONZOL­OLa bambina che si è tagliata una treccia fatta crescere in 4 anni per donarla a un’ammalata.

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