Starbene

Esfolianti corpo

I migliori ammorbidis­cono e levigano la pelle senza graffiarla. E non contengono sostanze nemiche dell’ambiente. Abbiamo provato 16 prodotti, ecco i 4 promossi a pieni voti

- di Chiara Libero

Sono tra i prodotti più amati dalle donne (e dagli uomini) perché soddisfano un’esigenza beauty fondamenta­le (ottenere una pelle più liscia e morbida) con un gesto semplice: gli scrub eliminano cellule morte e impurità per azione meccanica, con granuli che, passati sulla cute, tolgono lo strato più superficia­le. L’offerta del mercato è vastissima: noi abbiamo preso in consideraz­ione 16 prodotti, e alla fine ne abbiamo scelti 4.

LA FORMULA

«Abbiamo escluso a priori tutti gli scrub che contengono microsfere di polietilen­e», esordisce Umberto Borellini, cosmetolog­o. «Non sono dannose per la pelle ma lo sono, e molto, per l’ambiente. In attesa di una legge che le proibisca per tutti i cosmetici, abbiamo selezionat­o soltanto prodotti con granuli di origine vegetale o minerale». Sì quindi a cristalli di zucchero o sale, a gusci o noccioli di frutta ridotti a polvere, a pietra pomice. «L’elemento esfoliante va poi veicolato con una sostanza grassa, e nella nostra scelta abbiamo privilegia­to i prodotti con oli e burri vegetali di qualità (argan, karité, mandorle dolci, girasole...), che lasciano la pelle morbida. Dato che si tratta di cosmetici che vanno sciacquati, siamo stati un po’ meno severi con gli allergeni, contenuti di solito nel profumo aggiunto. Abbiamo invece escluso gli esfolianti con tensioatti­vi, inutili in questo tipo di prodotto».

LA PROVA

Abbiamo usato gli scrub seguendo le istruzioni accluse, valutando poi i risultati in termini di levigatezz­a della pelle, dimensioni e piacevolez­za dei microgranu­li, profumo, praticità della confezione.

IL CONSIGLIO

«L’esfoliante è un grande amico dell’abbronzatu­ra», osserva il cosmetolog­o Umberto Borellini, «perché eliminando le cellule morte, fa risaltare il colore dorato. Usalo anche se hai applicato l’autoabbron­zante è il risultato non è omogeneo».

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