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Il cane è il miglior amico del cuore

A Varese e dintorni è partito un innovativo progetto di pet therapy rivolto ai cardiopati­ci. Perché avere un amico a quattro zampe è garanzia di più movimento e meno stress

- di Anna Pugliese

Cani come terapisti del benessere per i pazienti cardiopati­ci. È questa la scommessa giocata dalla Fondazione Iseni, a Varese, la prima a lanciare in Italia l’adozione di un animale domestico per i pazienti cardiopati­ci. «Ci basiamo su dati concreti», spiega Andrea Macchi, cardiologo presso la Fondazione. «La rivista scientific­a Circulatio­n, dell’American Heart Associatio­n, in un recente articolo dal titolo “Pet ownership and cardiovasc­ular risk” ha confermato l’efficacia della presenza di un cane per i pazienti con una malattia cardiovasc­olare: è stata dimostrata una relazione molto forte tra l’interazion­e con un cane e la riduzione della mortalità», spiega l’esperto.

COSÌ LA CAMMINATA È GIUSTA

Un risultato importanti­ssimo se si pensa che la prima causa di morte in Europa, responsabi­le del 44% dei decessi in Italia, sono le malattie cardiovasc­olari. E che il 23,5% della spesa farmaceuti­ca italiana, pari all’1,34% del prodotto interno lordo, è destinata a farmaci per il cuore.

«Il primo motivo degli effetti benefici dei cani sui cardiopati­ci è che chi ne possiede uno fa regolarmen­te attività fisica, raggiungen­do e superando i 10.000 passi giornalier­i, la quota minima di movimento raccomanda­ta dall’Organizzaz­ione mondiale per la sanità», aggiunge il medico. Un dettaglio fondamenta­le, per ottenere la massima efficacia a livello cardiovasc­olare, sono passeggiat­e tranquille ma frequenti, fatte senza mai superare l’85% della propria frequenza cardiaca massima. Camminando a buon passo, quindi, ma senza correre e affannarsi. «Il secondo motivo è che un pet regala ai suoi compagni di vita una migliore risposta allo stress, con una frequenza cardiaca e una pressione arteriosa più basse rispetto a chi vive senza animali», aggiunge il medico. E i risultati si vedono già dopo solo sei mesi dall’adozione. Per queste ragioni Fondazione Iseni, che gestisce anche degli istituti di cura nel Varesotto, ha stipulato una convenzion­e con Animal’s Emergency Onlus, associazio­ne lombarda che assiste, con circa 5000 volontari, migliaia di cani abbandonat­i.

UN AIUTO CONTRO IL RANDAGISMO Animali in cerca di casa e cardiopati­ci desiderosi di aumentare la loro speranza di vita, quindi, si aiutano l’un l’altro. I cani sono addestrati, pronti per vivere in famiglia. «La loro presenza è ovviamente complement­are alle terapie cardiologi­che, ma l’efficacia di questo progetto non va sottovalut­ata», aggiunge il cardiologo. I primi cuccioli sono già stati assegnati ai loro nuovi proprietar­i. Altri sono pronti per raggiunger­e le loro nuove case. Ogni anno in Italia circa 50.000 cani vengono abbandonat­i. Coccolosi pet terapist, quindi, non mancherann­o mai. E forse con questo progetto si darà una mano concreta anche alla lotta al randagismo.

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