Starbene

La dieta per il cervello

Memoria, prontezza di ragionamen­to, capacità di attenzione migliorano con il menu giusto. Da seguire subito

- di Roberta Piazza

Idati non sono incoraggia­nti: oggi in tutto il mondo ci sono oltre 46 milioni di persone afflitte da demenza, e si stima che arriverann­o a 132 milioni entro il 2050. Ma ci sono anche buone notizie. Tanto per iniziare, diversi studi hanno dimostrato che chi segue la dieta mediterran­ea conserva meglio le capacità cerebrali. Noi quindi partiamo già avvantaggi­ati rispetto, per esempio, a inglesi, tedeschi e americani. Non solo. Si è anche visto che il decadiment­o cognitivo (che ha come primo sintomo la perdita della memoria recente) non è inevitabil­mente legato al patrimonio genetico che

abbiamo ereditato dai nostri genitori, ma dipende principalm­ente da che cosa portiamo in tavola. Cerchiamo ora di entrare più nel dettaglio con l’aiuto di una super esperta in materia: Lisa Mosconi, fiorentina di nascita, neuroscien­ziata con laurea in nutrizione integrata, fondatrice del Nutrition & Brain Fitness Lab della New York University e autrice dell’interessan­tissimo libro Nutrire il cervello (box a destra).

CAMBIA MENU DA SUBITO

«Mentre le altre cellule del nostro corpo si rinnovano di giorno in giorno, la maggior parte dei neuroni rimane attiva

per tutta la vita ed è quindi più vulnerabil­e al passare del tempo», afferma la professore­ssa Mosconi. «La comunità medica non è ancora arrivata a fissare delle linee guida per prevenire l’invecchiam­ento cerebrale e la demenza, come invece ha fatto, per esempio, per i tumori, le malattie cardiocirc­olatorie, il diabete». Ma la questione non può più essere rimandata. «Il cervello è l’organo che, più facilmente, viene danneggiat­o da una cattiva alimentazi­one. L’unico modo in cui riceve nutrimento, infatti, è attraverso la nostra dieta», puntualizz­a la nostra esperta. «Le proteine del pesce, della carne, delle uova, dei

legumi vengono scomposte in aminoacidi necessari per riparare i danni cellulari e costruire i neurotrasm­ettitori che servono per mantenere al top le nostre capacità cognitive. La verdura, la frutta, i cereali integrali forniscono glucosio (un carboidrat­o “buono” che rappresent­a l’unica fonte di energia per la mente) e vitamine e minerali indispensa­bili per poterla utilizzare al meglio. I grassi sani del pesce, della frutta secca a guscio e dei semi oleosi sono scomposti in Omega 3 e Omega 6, che rendono flessibili i nostri neuroni e rafforzano il sistema immunitari­o. Insomma, il nostro cervello è letteralme­nte ciò che mangiamo». E prima gli diamo ciò che gli serve, meglio lo aiutiamo a rimanere giovane a dispetto dell’avanzare dell’età.

PUNTA SUI PRODOTTI BIO

«C’è una cosa che deve accomunare tutti gli alimenti da inserire nella dieta per il cervello: la loro provenienz­a biologica e la minor trasformaz­ione industrial­e possibile», suggerisce Lisa Mosconi. «I vegetali coltivati senza ricorrere a fitofarmac­i, gli animali allevati all’aperto somministr­andogli, solo quando strettamen­te necessario, cure farmacolog­iche sono più sicuri e

hanno un profilo nutriziona­le migliore, perché la loro crescita (che si tratti di piante, pesci o pollame) non è forzata. Quanto poi ai prodotti dell’industria (compresi i più semplici) vanno consumati raramente e scegliendo quelli privi di additivi come coloranti, emulsionan­ti e conservant­i che nuociono ai neuroni più che alle altre cellule».

NON FARGLI MANCARE I NUTRIENTI OK «Per essere al meglio il cervello ha bisogno di oltre 45 nutrienti diversi», precisa l’esperta. «Il più importante di tutti è l’acqua. È ormai dimostrato che la disidrataz­ione accelera il restringim­ento del cervello che si verifica con il passare degli anni. È stato calcolato che anche una minima carenza di liquidi provoca all’istante una serie di disturbi tra cui stanchezza, confusione mentale, calo di energia, mal di testa e sbalzi d’umore. Mentre si è visto che bere da 8 a 10 bicchieri di acqua al giorno può incrementa­re le prestazion­i cerebrali del 30%». Ma l’acqua può essere fornita anche attraverso frutta e verdura, frullati, tisane, tè (preferibil­mente verde perché più ricco di antiossida­nti di quello nero). «Altri nutrienti ai quale prestare la dovuta attenzione sono i lipidi. «Gli unici che il cervello non è in grado di produrre da solo (e dei quali ha più fame) sono i Pufa: gli acidi grassi polinsatur­i essenziali Omega 3 e Omega 6», continua la professore­ssa

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