La dieta per il cervello
Memoria, prontezza di ragionamento, capacità di attenzione migliorano con il menu giusto. Da seguire subito
Idati non sono incoraggianti: oggi in tutto il mondo ci sono oltre 46 milioni di persone afflitte da demenza, e si stima che arriveranno a 132 milioni entro il 2050. Ma ci sono anche buone notizie. Tanto per iniziare, diversi studi hanno dimostrato che chi segue la dieta mediterranea conserva meglio le capacità cerebrali. Noi quindi partiamo già avvantaggiati rispetto, per esempio, a inglesi, tedeschi e americani. Non solo. Si è anche visto che il decadimento cognitivo (che ha come primo sintomo la perdita della memoria recente) non è inevitabilmente legato al patrimonio genetico che
abbiamo ereditato dai nostri genitori, ma dipende principalmente da che cosa portiamo in tavola. Cerchiamo ora di entrare più nel dettaglio con l’aiuto di una super esperta in materia: Lisa Mosconi, fiorentina di nascita, neuroscienziata con laurea in nutrizione integrata, fondatrice del Nutrition & Brain Fitness Lab della New York University e autrice dell’interessantissimo libro Nutrire il cervello (box a destra).
CAMBIA MENU DA SUBITO
«Mentre le altre cellule del nostro corpo si rinnovano di giorno in giorno, la maggior parte dei neuroni rimane attiva
per tutta la vita ed è quindi più vulnerabile al passare del tempo», afferma la professoressa Mosconi. «La comunità medica non è ancora arrivata a fissare delle linee guida per prevenire l’invecchiamento cerebrale e la demenza, come invece ha fatto, per esempio, per i tumori, le malattie cardiocircolatorie, il diabete». Ma la questione non può più essere rimandata. «Il cervello è l’organo che, più facilmente, viene danneggiato da una cattiva alimentazione. L’unico modo in cui riceve nutrimento, infatti, è attraverso la nostra dieta», puntualizza la nostra esperta. «Le proteine del pesce, della carne, delle uova, dei
legumi vengono scomposte in aminoacidi necessari per riparare i danni cellulari e costruire i neurotrasmettitori che servono per mantenere al top le nostre capacità cognitive. La verdura, la frutta, i cereali integrali forniscono glucosio (un carboidrato “buono” che rappresenta l’unica fonte di energia per la mente) e vitamine e minerali indispensabili per poterla utilizzare al meglio. I grassi sani del pesce, della frutta secca a guscio e dei semi oleosi sono scomposti in Omega 3 e Omega 6, che rendono flessibili i nostri neuroni e rafforzano il sistema immunitario. Insomma, il nostro cervello è letteralmente ciò che mangiamo». E prima gli diamo ciò che gli serve, meglio lo aiutiamo a rimanere giovane a dispetto dell’avanzare dell’età.
PUNTA SUI PRODOTTI BIO
«C’è una cosa che deve accomunare tutti gli alimenti da inserire nella dieta per il cervello: la loro provenienza biologica e la minor trasformazione industriale possibile», suggerisce Lisa Mosconi. «I vegetali coltivati senza ricorrere a fitofarmaci, gli animali allevati all’aperto somministrandogli, solo quando strettamente necessario, cure farmacologiche sono più sicuri e
hanno un profilo nutrizionale migliore, perché la loro crescita (che si tratti di piante, pesci o pollame) non è forzata. Quanto poi ai prodotti dell’industria (compresi i più semplici) vanno consumati raramente e scegliendo quelli privi di additivi come coloranti, emulsionanti e conservanti che nuociono ai neuroni più che alle altre cellule».
NON FARGLI MANCARE I NUTRIENTI OK «Per essere al meglio il cervello ha bisogno di oltre 45 nutrienti diversi», precisa l’esperta. «Il più importante di tutti è l’acqua. È ormai dimostrato che la disidratazione accelera il restringimento del cervello che si verifica con il passare degli anni. È stato calcolato che anche una minima carenza di liquidi provoca all’istante una serie di disturbi tra cui stanchezza, confusione mentale, calo di energia, mal di testa e sbalzi d’umore. Mentre si è visto che bere da 8 a 10 bicchieri di acqua al giorno può incrementare le prestazioni cerebrali del 30%». Ma l’acqua può essere fornita anche attraverso frutta e verdura, frullati, tisane, tè (preferibilmente verde perché più ricco di antiossidanti di quello nero). «Altri nutrienti ai quale prestare la dovuta attenzione sono i lipidi. «Gli unici che il cervello non è in grado di produrre da solo (e dei quali ha più fame) sono i Pufa: gli acidi grassi polinsaturi essenziali Omega 3 e Omega 6», continua la professoressa