Chirurgia estetica BARBA RADA? C’È IL TRAPIANTO
Lunga e scurissima, più corta e brizzolata... la barba, nelle sue mille fogge, è di tendenza. E tra le conseguenze di questa moda maschile c’è il boom di richieste di trapianti di peli del viso, fino a qualche tempo fa piuttosto rari. «In Italia si eseguono da almeno vent’anni, con tecniche efficaci e sicure. Sono indicati sia per chi ha solo qualche piccola zona da trattare, come quella dei baffi, sia per chi è totalmente glabro. Nel primo caso vengono prelevati peli dal mento, nel secondo si ricorre invece ai capelli», precisa il professor Franco Buttafarro, chirurgo plastico e dermatologo a Torino, Milano e Roma. «A seconda dell’ampiezza della zona da trattare, l’operazione può durare fino a 4-5 ore. Si esegue in anestesia locale e con l’ausilio di microbisturi», spiega il professore. Durante la convalescenza bisogna mettere in conto per qualche giorno gonfiori e un po’ di fastidio localizzato. Meglio aspettare l’autunno per sottoporsi all’intervento: «Per i primi 15-20 giorni bisogna evitare di esporsi al sole», spiega Franco Buttafarro. «Servono inoltre almeno 12-18 mesi, dal momento in cui i nuovi peli sono ricresciuti, prima che si possano considerare attecchiti completamente». Il trapianto di barba è controindicato solo a chi soffre di alopecia areata della barba e a chi è predisposto ai cheloidi, crescite abnormi di pelle che si formano quando l’organismo produce troppo tessuto cicatriziale.