IL TUO NUOVO ANTISTRESS? LA RADICE DI MACA
È un alimento completo e può aiutarti a combattere la stanchezza fisica e mentale. Qui trovi una ricetta ad hoc
Èoriginaria delle Ande ed è nota anche come ginseng peruviano. Aiuta a combattere lo stress e a rilassarsi. Come agisce, come la puoi usare? Te lo spieghiamo con l’aiuto di Sara Gilardi, biologa nutrizionista a Torino, Livorno e Volterra.
LE PROPRIETÀ
Le virtù nutrizionali della radice di maca erano note già in età precolombiana: gli Inca la consideravano un dono degli dei, una carica di energia riservata a guerrieri e sacerdoti. «È un alimento pressoché completo: apporta carboidrati, amminoacidi essenziali tra cui tirosina e arginina, fibre, acidi grassi, vitamine quali la B1, la B2 e la C, e minerali come il ferro, il fosforo, il potassio, il calcio e lo zinco: un mix che ne fa un buon ricostituente dalle proprietà adattogene, in grado di aiutarci a controllare la lieve depressione e lo stress causati dall’eccessiva stanchezza fisica e mentale», dice l’esperta. «Non basta: le vitamine del gruppo B agiscono da sedativo sul sistema nervoso centrale e la B1 rilassa i muscoli. Unica avvertenza: meglio non consumare la maca in gravidanza o allattamento e per periodi prolungati, perché può incidere sull’assetto ormo- nale e provocare sintomi come mal di testa e bruciori di stomaco».
DOVE SI TROVA E COME SI USA
Puoi acquistare la radice di maca nei reparti di ortofrutta più forniti. Oppure in erboristeria sotto forma di estratto secco. «La polvere non ha nulla da invidiare alla radice intera. Infatti, dopo l’essiccazione al sole, si procede alla macinatura a mano, che permette di mantenere intatti i principi nutritivi e, quindi, le proprietà», assicura la dottoressa Gilardi. Nella cucina andina la radice viene in genere bollita e servita come contorno, mentre la polvere serve per preparare dolci e pane, miscelata alla farina. Ma si può anche bere sciolta in un po’ d’acqua calda o fredda, oppure aggiungere alle bevande vegetali, per esempio quella di riso o di avena, ai succhi di frutta, allo yogurt o ai frullati, come quello della ricetta che ti proponiamo a piè di pagina.