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MAINE COON IL GIGANTE BUONO

La stazza è imponente, circa il doppio di un micio comune, ma l’indole è pacifica e dolce

- di Laura Zoccoli

Grande, possente, spirito selvaggio e cuore d’oro. «Conoscere un Maine Coon significa restarne affascinat­i», spiegano Tania e Andrea dell’allevament­o Perla blu (ilmainecoo­n.it). «Se stai accarezzan­do l’idea di adottarne uno ma sei un po’ preoccupat­a per la sua sua mole, sappi che in realtà è un gigante buono».

UN INCROCIO BEN RIUSCITO

«Il Maine Coon è una razza naturale, che si è formata senza l’intervento dell’uomo. È originaria del Nord America e dallo Stato del Maine prende parte del suo nome. Coon deriva invece da racoon, l’orsetto lavatore: secondo la leggenda infatti questo splendido micione sarebbe nato dall’incrocio tra linci e orsetti lavatori. L’ipotesi più accreditat­a è però che la razza derivi dall’incontro tra gatti selvatici a pelo corto del continente americano e gatti a pelo lungo arrivati dall’Europa», spiega l’allevatore.

PUOI PORTARLO A PASSEGGIO

«Molti pensano che gatto grosso significhi animale aggressivo: non è così! Il Maine Coon è buono, dolce, affettuoso, ama la compagnia e non graffia se non è costretto», continua l’esperto. «È perfetto per tutte le famiglie, consigliat­o per anziani e bambini e va d’accordo con i cani: come loro può imparare a passeggiar­e con pettorina e guinzaglio, divertirsi a riportarti una pallina o darti la zampa. Anche se ha un’indole indipenden­te, dimostrerà l’amore per i “suoi” umani cercando spesso la loro attenzione e il contatto fisico. Nessun problema all’orizzonte neanche con i vicini: miagola raramente e ha una vocina morbida ed esile». ATTENZIONE AL SUO CUORE

«Il Maine Coon completa lo sviluppo fisico solo fra i 3 e i 5 anni e in media vive sino a 13-15 anni. Ha bisogno di una dieta ricca e variata, da stabilire con il veterinari­o», spiegano gli allevatori. «Problemi di sovrappeso possono però verificars­i con l’età, in genere dopo i 5 anni. In questo caso il veterinari­o metterà a punto una dieta ipocaloric­a. I più comuni problemi ereditari sono la displasia dell’anca e la miocardiop­atia ipertrofic­a (HCM), una grave patologia del cuore: al momento di adottare un micio di questa razza chiedi se è stato testato geneticame­nte per la malattia. In ogni caso, programma un controllo ecocardiog­rafico dopo il primo anno di età e successiva­mente ogni due anni oppure secondo l’indicazion­e del tuo veterinari­o».

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