QUANDO UN’ALLODOLA DIVENTA GUFO
Ora solare o legale? L’idea di abolire il passaggio da una all’altra, lanciata a fine agosto da Jean Claude Juncker, presidente della Commissione europa, adesso ha contorni più precisi. Dopo un primo momento di caos interpretativo sulle parole del presidente (chi diceva “sarà abolita l’ora legale”, chi “sarà abolita l’ora solare”), pochi giorni fa è arrivato il chiarimento. È stato lo stesso Juncker a precisare l’obiettivo dell’Unione europea: dal 2019 devono essere gli Stati membri a decidere se adottare l’ora solare o quella legale, ma una volta scelta, quell’ora varrà tutto l’anno. Stop ai cambiamenti, quindi. Niente più lancette avanti in primavera e indietro in autunno, per evitare ai cittadini un momento di stress. Il documento presentato da Bruxelles dovrà essere vagliato dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Come finirà? Impossibile dirlo. Appena uscita la notizia, quando ancora non si capiva granché dei contenuti della proposta mi sembrava di avere desideri chiarissimi: ora legale tutto l’anno per guadagnare 60 minuti di luce anche nei pomeriggi invernali. Vuoi mettere uscire dall’ufficio con il sole che ancora non è tramontato! Ma adesso inizio ad avere dei dubbi. Anzi, comincio a temere l’ora legale versione autunno/inverno. Per cambiare idea mi è bastato l’inizio della scuola e un figlio da accompagnare con uscita di casa alle 7.30 (fino all’anno scorso potevamo permetterci il lusso di uscire alle 8.20). Mi sono proiettata in un immaginario futuro dicembre con l’ora legale e mi sono vista svegliarmi quando fuori è buio pesto, e poi uscire con i lampioni accesi e l’alba ancora lontana. Non ce la posso fare, mi sono detta. Anni fa, a qualsiasi ora mi alzassi dal letto ero operativa all’istante, adesso non più. Mi servono tempo e luce per carburare. I ritmi circadiani cambiano con l’età (ne ho avuto conferma leggendo l’articolo di pagina 84). E io che ero allodola sono diventata gufo. Quindi, evviva l’ora solare! Almeno in inverno.