Come mai c’è bisogno di una campagna in difesa dei medici?
I casi di aggressione ai danni di medici e operatori sanitari sono in aumento. L’Inail riporta circa 1.800 episodi all’anno, a cui vanno aggiunti quelli mai denunciati. Disservizi, code, richieste respinte di farmaci scatenano l’ira dei cittadini che passano dalle minacce agli insulti, fino ai casi più gravi di violenza. Per questo l’Ordine dei medici di Bari, insieme alla Federazione nazionale, ha lanciato la campagna “Prima di aggredire, pensa!”. L’abbiamo fatto anche per ricordare Paola Labriola, la
dottoressa accoltellata 5 anni fa da un paziente, dopo che aveva segnalato più volte i rischi legati alla sua professione. Verranno affissi nella città di Bari (ma ci auguriamo che l’iniziativa si estenda anche ad altre realtà italiane) dei cartelloni che rappresentano, da un lato, l’esasperazione degli utenti, dall’altro, gli enormi risultati del lavoro dei medici. Vogliamo invitare i cittadini a riflettere sull’importanza di recuperare un rapporto di fiducia e rispetto con il personale sanitari. A rischio, riferiscono i sindacati di settore, è soprattutto chi lavora al Pronto soccorso e nei servizi di continuità assistenziale (guardie mediche), ma non solo. Secondo i risultati di un sondaggio condotto su un campione di 5000 medici di diverse specialità, il 50% riporta di essere stato vittima, almeno una volta, di aggressioni fisiche o verbali.