La bici conquista l’Europa
Dai mega parcheggi alle ciclabili in materiale riciclato, la mobilità nel Vecchio Continente diventa sempre più bike friendly
Dal 16 al 22 settembre si tiene la diciassettesima edizione della Settimana europea della mobilità (mobilityweek.eu). Un appuntamento nato per migliorare la sostenibilità ambientale e la qualità della vita, investendo e promuovendo gli spostamenti con strumenti diversi dalla classica automobile. Lo slogan di quest’anno è “Cambia e vai”, e il tema è la multimodalità, cioè la proposta di mezzi alternativi diversi, anche in base al tipo di viaggio previsto. Perché l’auto può essere quasi sempre sostituita, come ci mostrano i vari esempi di mobilità intelligente e di assistenza pensati per ciclisti & Co., già presenti in molte città europee. Ecco alcuni esempi virtuosi.
IN AUSTRIA LE CARGO BIKE SI NOLEGGIANO GRATIS
Partiamo da Linz , in Austria. Questa città si trova sulla ciclabile del Danubio, la più frequentata d’Europa, a metà strada fra Passau, in Germania, e Vienna, ed è fra i centri più bike friendly d’Europa. Qui i semafori hanno dei sostegni per i ciclisti, “stazioni di servizio” sparse per la città con il necessario per le piccole riparazioni, ma anche punti di controllo per verificare il numero degli amanti delle 2 ruote e cargo bike a noleggio gratuito per aiutare chi si sposta con i bambini o deve fare trasporti impegnativi. Il piano terra dell’ex municipio, inoltre, è dedicato ai pendolari che si muovono in bicicletta, che trovano armadietti e spogliatoi per cambiarsi. Sulle strade, poi, sono presenti apposite aree di fermata in modo da non dover sostare dietro le automobili, le corsie dei bus sono ciclabili e sui percorsi protetti è previsto un servizio di spazzaneve.
IN DANIMARCA CI SONO SUPER PARCHEGGI PER CICLISTI Copenhagen, la capitale danese, è da sempre una delle città più ciclabi-
li del mondo, tanto che nel 2015 il traffico a pedali ha superato quello delle automobili. Proprio per questo, si continuano a creare dei servizi per gli amanti della bici: l’ultimo inaugurato è il bike park da 870 posti, sotto la stazione ferroviaria di Lyngby, dove c’è l’interscambio con la metropolitana. Inoltre, sono previsti servizi fondamentali come colonnine di ricarica per le e-bike e attrezzature per risistemare le bici in panne.
IN INGHILTERRA SI IMPARA A COSTRUIRE BICI IN BAMBÙ
Si pedala, e molto, anche a Londra. Tanto che la City, nel 2017, ha registrato nelle ore di punta un traffico ciclistico superiore a quello delle auto. Una crescente passione per le due ruote a impatto zero che ha portato alla nascita del Bamboo Bycicle Club, una società che organizza dei corsi su come lavorare il bambù per creare un telaio da bici super ecologico. Tre giorni di lezioni più il kit, che comprende il materiale green da lavorare, costa 760 sterline (circa 850 €). Non solo: anche la catena di supermercati Sainsubury’s si è adeguata alle esigenze della nuova mobilità e ha sostituito i furgoni per le consegne con una flotta di cargo-bike elettriche.
IN OLANDA C’È UNA PISTA CICLABILE IN CARTA IGIENICA RICICLATA
Ottime notizie anche dall’Olanda, dove è stata inaugurata una nuova pista ciclabile, tra le città di Leeuwarden e Stiens: la strada, pavimentata con asfalto mescolato a un 5% di cellulosa proveniente dal riciclaggio dei rotoli di carta igienica recuperata dalle fogne, assicura un ottimo drenaggio, garantendo maggiore sicurezza a chi pedala. Inoltre, a Utrecht è attivo un enorme bike park, lo Stationspleinstalling: si trova sotto la stazione centrale, ospita 6 mila bici ed è già in fase di ampliamento, con 33 mila posti previsti per il 2020.
IN FRANCIA SI ABBASSANO I LIMITI DI VELOCITÀ PER PROTEGGERE CHI PEDALA A Parigi il primo obiettivo, fissato per il 2020, è convertire alla mobilità dolce il 15% degli abitanti (oggi gli spostamenti in bici coinvolgono circa il 5% dei cittadini). Come riuscirci? Triplicando le piste ciclabili nel giro di 5 anni. I piani di intervento principali: arrivare a 1.400 Km di percorsi protetti, raggiungere quota 10 mila stalli per le bici, istituire il limite dei 30 Km/h in gran parte delle strade lungo le zone residenziali e inserire la ciclabilità in entrambi i sensi di marcia.
IN MEDIA, PER L’ACQUISTO DI UNA BICI GLI OLANDESI SPENDONO 914€. GLI ITALIANI SI FERMANO A 325 €.