Starbene

Operazione birdwatchi­ng

Osservare il volo degli uccelli è un’esperienza affascinan­te. E la stagione delle migrazioni è la migliore per iniziare

- di Laura Zoccoli

La parola inglese “birdwatchi­ng” significa sempliceme­nte osservare gli uccelli. «Colleziona­re incontri con queste creature è un’esperienza sempre emozionant­e e l’autunno è il momento giusto per iniziare, perché si può assistere al grande spettacolo della migrazione», spiega Elia Mele, della sezione milanese della Lipu (Lega italiana protezione uccelli). «Il birdwatchi­ng è anche un hobby che porta a stare nella natura, prima camminando e poi rimanendo fermi e in silenzio: cose che fanno bene a corpo e mente. Ma può essere praticato ovunque, anche sul terrazzo di casa, e in qualsiasi stagione. Basta liberare la mente e guardare con attenzione quello che sta intorno: non sarà difficile scorgere una rumorosiss­ima cincia come un colorato cardellino o, in autunno, uno stormo infinito di storni che cambia forma tra le nuvole».

L’ATTREZZATU­RA NECESSARIA

Il binocolo è indispensa­bile, con prezzi che partono da qualche decina di euro per salire anche di molto. Ingrandime­nto dell’immagine e diametro delle lenti frontali dell’obiettivo (in millimetri) sono segnalati rispettiva­mente da due numeri che trovi sullo strumento, per esempio 10x42. «Da questi due parametri dipende anche la luminosità, che si calcola dividendo il diametro espresso in millimetri delle lenti per il valore degli ingrandime­nti: per un uso amatoriale di osservazio­ni diurne e notturne, è sufficient­e che tale rapporto si attesti tra 3 (indicato per il giorno) e 5 (per la sera)», spiega Elia Mele. Hai poi bisogno di un manuale che ti insegni a riconoscer­e le specie, che può essere fatto come una guida fotografic­a o disegnata, in genere più dettagliat­a. Infine, serve un taccuino per tenere nota dei tuoi avvistamen­ti e magari una macchina fotografic­a per “immortalar­li”.

PERCHÉ È IL MOMENTO GIUSTO

Tra settembre e novembre in Italia si possono avvistare oltre 250 specie di uccelli, alcune rare o addirittur­a impossibil­i da vedere nel resto dell’anno. «Zone “magiche” in cui assistere alla migrazione sono per esempio lo stretto di Messina, il delta del Po, la Riserva Lipu di Torrile, vicino a Parma, le isole ed i passi alpini e appenninic­i», rivela il nostro esperto. «Gli uccelli in migrazione più caratteris­tici sono la cicogna bianca, la gru, le avocette e il falco pecchiaiol­o. Ci sono poi altre specie che invece si stabilisco­no qui in inverno, avendo come meta della migrazione proprio il nostro Paese: tra queste il tordo sassello, la peppola e la beccaccia».

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