Lampade frontali per il running
Abbiamo testato 10 modelli all’alba e al tramonto. Ecco quelli risultati i migliori: sono stabili sulla testa e illuminano la strada alla giusta profondità
Con la riduzione delle ore di luce a tanti runner che si allenano la mattina presto o la sera dopo il lavoro può tornare utile una lampada frontale con una duplice funzione di sicurezza: vedere bene la strada davanti a sé, riducendo il rischio di infortuni, e segnalare la propria presenza ai veicoli che sopraggiungono.
PER UN PERFETTO RAGGIO LUMINOSO
Abbiamo provato 10 modelli diversi correndo sia all’alba sia dopo il tramonto. Il primo fattore considerato è stata la potenza delle lampade: a illuminare la strada in modo migliore e uniforme, dalla punta dei piedi ad almeno una decina di metri davanti a sé, sono risultate quelle con almeno 150 lumen (l’unità di misura del flusso luminoso). Inoltre, abbiamo valutato l’ampiezza e la profondità del raggio, che dipende anche dalla disposizione dei led e dal tipo di lente in dotazione. A essere premiati sono stati così i modelli capaci di assicurare profondità e vastità di campo luminoso. Un’altra caratteristica presa in esame è stata poi il “tiltaggio”, cioè la possibilità di inclinare la lampada, così da adeguare il più possibile il fascio di luce alle proprie necessità.
PER IL MASSIMO COMFORT
Per quanto riguarda le dimensioni, tutte le lampade a led testate sono grandi quasi quanto il palmo di una mano e pesanti intorno ai 100 g, perfette quindi anche per lunghe distanze. A fare la differenza è stato allora il grado di comfort della fascia elastica, che nei modelli premiati ha dimostrato di riuscire a tenere al suo posto la lampada tra una falcata e l’altra senza stringere il capo.
IL CONSIGLIO IN PIÙ
Eccezion fatta per uno dei modelli premiati, le lampade frontali richiedono di solito batterie stilo AAA, da scegliere tra le classiche alcaline o le nuove ricaricabili agli ioni di litio. Le differenze? Il prezzo: quelle al litio costano di più, ma se le usi molto ammortizzi il prezzo nei cicli di ricarica. La durata: in quelle al litio è un po’ inferiore (ma sempre nell’ordine di decine di ore). La resa: le alcaline si scaricano progressivamente, con graduale riduzione della potenza di luce; quelle agli ioni di litio mantengono l’illuminazione più costante e poi si spengono di colpo.