«Mi diceva che ero unica a letto. Ma allora perché mi tradiva con una mia amica, piena di inibizioni?»
Lo so che la mia è una storia come tante, ma voglio raccontarla lo stesso perché mi sembra enorme, mi travolge per il dolore e per la rabbia. «Con te provo sensazioni che non ho provato mai con altre». Me lo diceva continuamente e io, stupida, ci credevo. Ho creduto a tante sue menzogne, gli ho permesso di imbrogliarmi come e quanto ha voluto. Per poi scoprire che mi tradiva, a letto e fuori, con la mia migliore amica. Stavo con lui da tre anni: più di qualunque cosa ci legava il sesso. A letto sono disinibita e libera, perciò prendevo sempre l’iniziativa; di questo lui si stupiva ogni volta. Consideravo la disponibilità e la fantasia sessuali come una carta vincente; ed ero tanto stupida che certe volte facevo l’amore anche senza voglia per non deluderlo, per confermargli ciò che lui mi diceva, cioè che ero “speciale” e diversa da tutte le altre. Sono stata fuori città circa tre mesi, per motivi di lavoro. Ma avevo in lui una fiducia cieca, non sono mai stata nemmeno sfiorata dall’idea che mi potesse tradire. Invece lo ha fatto: con l’amica che mi era più vicina e che, nelle sue confidenze, mi raccontava di non aver mai fatto l’amore con nessuno perché il sesso le faceva paura! Mi dica se almeno lei ci capisce qualcosa.
Paola, 33 anni C’è sempre un filo di ingenua presunzione in chi, nei legami sentimentali, dà ad altri una fiducia cieca e incrollabile. Certo, è più che legittimo pensare che la persona che ci sta accanto sia sincera e leale. Ma non ci si può spingere fino a immaginare che sia incapace di ricevere altri stimoli, di turbarsi, interessarsi incontrando altre persone. In un rapporto amoroso la fiducia è fondamentale, ma è altrettanto importante riconoscere a se stessi e all’altro la possibilità di incappare in qualche incidente di percorso.
La lettrice, poi, traeva tutta la sicurezza dalla sessualità, forse sostenuta da antichi pregiudizi secondo i quali gli uomini, su quel terreno, sarebbero particolaramente sensibili. Tanto era sicura di dover parlare solo con il sesso, da fingere di aver voglia di far l’amore anche quando ne aveva poca. Ed ecco un altro aspetto del problema: aveva una fiducia cieca nella fedeltà del suo compagno, ma ne aveva pochissima in se stessa se, per legarlo a sé, pensava di avere a disposizione solo il sesso ancorché creativo. Questo probabilmente le ha fatto trascurare altri aspetti del rapporto che pure sono molto importanti. Ma c’è di più: è probabile che dalla sua esuberanza il compagno si sentisse sì eccitato, ma anche, in qualche modo, minacciato. È probabile che temesse di diventare troppo dipendente e debole nei confronti di una fidanzata tanto “attiva”. Ecco perché quella ragazza, così diversa, lo ha attratto. Forse aveva bisogno di sentirsi “forte”, di avere una donna da incoraggiare e da proteggere, di “sentirsi uomo” insomma.