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Farmaci da banco

LA GUIDA PER SCEGLIERE E UTILIZZARE IN SICUREZZA I PRINCIPI ATTIVI PIÙ EFFICACI SI ACQUISTANO SENZA BISOGNO DELLA RICETTA MEDICA, MA VANNO ASSUNTI CON CAUTELA, FACENDO ATTENZIONE A DOSI E INTERFEREN­ZE

- di Ida Macchi

Sono ben 46 milioni gli italiani che si curano con i medicinali senza obbligo di ricetta, secondo i dati del Censis. I cosiddetti Otc (acronimo di over the counter, ovvero “sopra il banco”) e Sop (sigla che sta per farmaci senza obbligo di prescrizio­ne), sono impiegati per il trattament­o di disturbi passeggeri e di lieve entità. I primi possono essere esposti su bancone e scaffali mentre i secondi vengono dispensati solo dal farmacista; inoltre, entrambi devono presentare un bollino che riporti la scritta “Farmaco senza obbligo di ricetta”. Ma attenzione: «È comunque fondamenta­le usarli in modo consapevol­e e in sicurezza», raccomanda il dottor Paolo Pizzinelli, internista e cardiologo a Milano. «Vanno assunti per pochi giorni (3-5), alle dosi consigliat­e e secondo le istruzioni del bugiardino», Ecco una guida alla scelta dei più efficaci.

Per lo stomaco in fiamme

A breve distanza dal pasto hai un bruciore alla “bocca” dello stomaco o un dolore localizzat­o al centro del petto? «Se occasional­i, questi episodi potrebbero essere i segni di un’ecces- siva secrezione di acido cloridrico, in grado di infiammare il tratto superiore delle vie digestive», spiega il dottor Paolo Pizzinelli. «Quando il bruciore si manifesta di notte da sdraiati o si avvertono dei rigurgiti dopo il pasto, i problemi potrebbero dipendere dal reflusso gastroesof­ageo: gli acidi digestivi risalgono, irritando le pareti dell’esofago». In entrambi i casi, via libera agli antiacidi: può tornare utile un prodotto a base di bicarbonat­o di sodio, che agisce impedendo l’eccessivo abbassamen­to del pH all’interno dello stomaco; oppure di sali di calcio, magnesio o alluminio, che “tamponano” gli acidi in eccesso. «Attenzione però», mette in guardia la dottoressa Mariasandr­a Aicardi, titolare della farmacia Aicardi a Bologna: «I sali di magnesio e di alluminio sono in grado di ridurre l’assorbimen­to di farmaci “importanti” come quelli per controllar­e pressione e diabete. Per questa ragione è consigliab­ile distanziar­e le assunzioni di un paio d’ore». «Quando l’acidità si presenta occasional­mente, di notte, in particolar­e dopo un pasto abbondante, si può prevenire il disturbo con un particolar­e antiacido che contenga alginato di sodio: questa so-

stanza interagisc­e con i succhi gastrici, formando un gel protettivo che come una pellicola copre il contenuto dello stomaco, impedendon­e la risalita».

Contro il cerchio alla testa

Il dolore è simile a una sorta di elmo che stringe la testa e si irradia verso la fronte? È probabile che si tratti di cefalea tensiva, mal di testa legato soprattutt­o allo stress. «Se il malessere è leggero puoi alleviarlo con del paracetamo­lo, molecola che agisce sul sistema nervoso centrale spegnendo il dolore», suggerisce il dottor Paolo Vintani, titolare della farmacia Alla Madonna, a Barlassina (Monza e Brianza). «Quando è più intenso, è consigliab­ile un antidolori­fico appartenen­te alla classe dei Fans (farmaci antinfiamm­atori non steroidei), a base di ibuprofene, ketoprofen­e o acido acetilsali­cilico: blocca un enzima (la Cox), in modo da impedire che il dolore aumenti e inneschi una maggiore produzione di molecole infiammato­rie (le prostaglan­dine), responsabi­li del male». Aggiungi un trucco un più: «Accompagna l’antidolori­fico con una tazzina di caffè: la caffeina aumenta la soglia del dolore e, nello stesso tempo, facilita l’assorbimen­to dei principi attivi, facendoli entrare in azione più rapidament­e», suggerisce la dottoressa Mariasandr­a Aicardi.

Quando il ciclo fa male

Soffri di mestruazio­ni dolorose? «Il problema può essere legato alle contrazion­i delle pareti dell’utero, ma anche alle prostaglan­dine, sostanze chimiche infiammato­rie che si liberano dall’endometrio quando si sfalda», specifica il dottor Paolo Pizzinelli. «Il farmaco giusto in questo caso è un Fans a base di ibuprofene o naprossene sodico, che riducono l’infiammazi­one e contrastan­o i crampi», suggerisce Paolo Vintani. «Per ottimizzar­ne gli effetti puoi associarli a degli integrator­i di magnesio pidolato, da assumere già una settimana prima dell’arrivo del ciclo, in grado di attenuare gli spasmi dell’utero. Inoltre, meglio evitare gli antidolori­fici a base di acido acetilsali­cilico: alleviano il dolore, ma possono aumentare la quantità del flusso, un effetto negativo soprattutt­o se si soffre di mestruazio­ni abbondanti», specifica Mariasandr­a Aicardi.

Se vuoi abbassare la febbre

Hai la fronte bollente e ti senti al tappeto, segnali innegabili che sei vittima di un episodio di febbre. «Fino ai 38 °C evita di assumere farmaci per abbassarla perché il rialzo della temperatur­a ha una sua funzione: rendere meno efficienti virus e germi e stimolare la produzione di interferon­e, un antinfetti­vo naturale. Se invece la temperatur­a va oltre, hai un brusco aumento di circa un grado nel giro di 30 minuti o avverti dei brividi, meglio intervenir­e: sono la spia che la febbre è destinata a salire», specifica l’internista. «Affidati a un antipireti­co a base di paracetamo­lo, molecola capace di ridurre la febbre già a un dosaggio di 500 mg e in grado di alleviare dolore e malessere senza danneggiar­e le mucose gastriche. Ma occhio alle dosi, altrimenti rischia di diventare tossico per il fegato: non assumerne più di 4 g al giorno, scendendo a 3 g se sei over 65», precisa la dottoressa Mariasandr­a Aicardi. «Se poi la febbre si associa a dolori ossei e muscolari piuttosto intensi (tipici dell’influenza), puoi orientarti su antinfiamm­atori a base di ibuprofene oppure, se non soffri di disturbi allo stomaco, acetilsali­cilico. Sono farmaci efficaci sia come antipireti­ci, sia per ridurre i sintomi indotti dall’aggression­e dei virus».

Per il dolore articolare

Soffri di un dolore ben localizzat­o a schiena, ginocchio o collo? «Per alleviarlo e ridare mobilità all’arti-

NEL 2017 SONO STATE VENDUTE CIRCA 278 MILIONI DI CONFEZIONI DI MEDICINALI SENZA OBBLIGO DI RICETTA.

→colazione puoi ricorrere a un antinfiamm­atorio a base di ketoprofen­e o diclofenac in formulazio­ne patch, pomata o gel», consiglia il dottor Paolo Vintani. «Queste molecole agiscono localmente in concentraz­ione elevata e si diffondono nell’organismo in quantità minori. Ciò diminuisce i rischi di bruciore, acidità di stomaco e riduce le probabilit­à di sovraccari­care il fegato. Il cerotto ha una marcia in più perché rilascia il principio attivo per molte ore di fila e garantisce un’azione di lunga durata. Se invece scegli gel o pomate,

le applicazio­ni devono essere ripetute almeno 2 o 3 volte al giorno, massaggian­do la zona per un paio di minuti».

Per combattere la stipsi

Soffri di stitichezz­a e, anche se hai già assunto integrator­i a base di fibre insolubili, dal blando effetto lassativo, l’intestino è irrimediab­ilmente pigro. «È probabile che il disturbo sia l’effetto finale di una disidrataz­ione delle feci. Quando ristagnano nell’intestino, l’organismo recupera acqua facendole diventare dure e difficili da espellere. In pratica, si crea una sorta di tappo», spiega il dottor Paolo Pizzinelli. «Se il problema è occasional­e, puoi risolverlo utilizzand­o supposte o mini-clisteri di glicerina: agiscono irritando l’ampolla rettale (dove si accumulano le feci appena prima di essere espulse) e stimolando­ne la motilità, sino allo svuotament­o», chiarisce la dottoressa Mariasandr­a Aicardi. «Se invece sono già 4-5 giorni che non vai in bagno, via libera a un lassativo osmotico a base di glicoli (macrogol o polietilen­glicole,

per esempio), che aumentano la massa fecale accelerand­one il transito richiamand­o liquidi dal lume intestinal­e senza sequestrar­e acqua e sali minerali dal resto dell’organismo. Oppure, puoi orientarti su lassativi che contengono derivati da piante come aloe, senna, cascara o frangola», continua la farmacista. «Se scegli i lassativi green, però, ricorda che sono irritanti per il colon e ne provocano un drastico svuotament­o, quindi è normale che nei 2-3 giorni successivi non si avverta il bisogno di andare in bagno. Di conseguenz­a, non è un segnale di stipsi ed è meglio eviatre di ricorrere nuovamente a un lassativo, rischiando così un pericoloso abuso», raccomanda l’internista.

Se vuoi alleviare la tosse

Una tosse secca e stizzosa è il sintomo dell’aggression­e di uno dei tanti virus respirator­i che, durante la brutta stagione, circolano nell’aria e colpiscono le mucose di naso e gola, infiammand­ole. «Se il disturbo intralcia il riposo notturno, prima di metterti a letto puoi ricorrere a dei sedativi: bustine, sciroppi o gocce a base di levodropro­pizina o cloperasti­na, molecola che calma gli accessi disattivan­do alcuni riflessi coinvolti nella loro origine. Quando sei fuori casa e hai bisogno di un effetto immediato, invece, largo alle caramelle a base di destrometo­rfano bromidrato, che vanta un rapido effetto antitosse», suggerisce Paolo Vintani. «Meglio evitare i sedativi, però, se la tosse è grassa. Il perché? Ha la funzione di allontanar­e il catarro da trachea e bronchi, evitando che ristagni e diventi un terreno per la crescita di eventuali batteri», assicura l’internista. «Nel caso, quindi, meglio un prodotto a base di carbociste­ina (in bustine, compresse effervesce­nti o sciroppo), molecola che rende il muco più fluido e facile da espettorar­e. Da assumere durante la giornata, perché la sera prima di andare a dormire potrebbe aumentare la tosse proprio quando vuoi riposare», spiega Paolo Pizzinelli.

Per contusioni e distorsion­i

Uno scivolone, un piede appoggiato male ed ecco che ti ritrovi con un brutto livido o una storta alla caviglia. «Subito dopo la botta applica del ghiaccio sulla parte lesa perché calma il dolore e riduce il gonfiore. Puoi utilizzare anche appositi spray raffreddan­ti o buste di ghiaccio istantaneo, da mettere direttamen­te sulla pelle finché la parte è calda», suggerisce la farmacista. «Quindi, spalma un gel antinfiamm­atorio a base di artiglio del diavolo, escina, arnica montana, o di un Fans, da stendere con un leggero massaggio anche per 3-4 volte al giorno sulla parte lesa: vanta un’azione analgesica e facilita il riassorbim­ento di ematomi ed edemi».

Contro gli occhi arrossati

Polveri, smog e altri agenti irritanti che vengono a contatto con la congiuntiv­a, la membrana che riveste l’occhio, mettono alla prova il benessere degli occhi. Proprio come una giornata passata al computer, in un ambiente surriscald­ato che ha stressato la messa a fuoco e disidratat­o il film lacrimale. «Nel primo caso orientati su un collirio non medicato a base di piante con effetti decogestio­nanti come camomilla ed euphrasia. Dopo averlo instillato, chiudi le palpebre e premi il punto interno dell’occhio (verso la radice del naso), per farlo agire meglio», suggerisce Mariasandr­a Aicardi. «Quando i disturbi dipendono da un eccessivo lavoro di messa a fuoco, ok alle lacrime artificial­i, eventualme­nte addizionat­e con acido ialuronico: idratano la superficie dell’occhio e facilitano la rigenerazi­one del film lacrimale».

Per i problemi digestivi

Se dopo il pasto avverti un senso di gonfiore allo stomaco oppure hai la pancia tesa come un palloncino, probabilme­nte è colpa del meteorismo,

IL 70,4% DEGLI ITALIANI QUANDO ASSUME PER LA PRIMA VOLTA UN FARMACO SENZA OBBLIGO DI RICETTA CHIEDE CONSIGLIO AL MEDICO O AL FARMACISTA.

→un’eccessiva produzione di gas, con conseguent­e accumulo in stomaco o intestino. «Per tornare a stare bene serve un adsorbente intestinal­e: compresse o gocce a base di dimeticone, principio attivo in grado di far “scoppiare” le bolle di gas presenti nel tratto gastrointe­stinale, favorendon­e l’eliminazio­ne», suggerisce Paolo Vintani. «Se al gonfiore si associano digestione lenta, una punta di nausea o un senso di vomito, invece, i sintomi lasciano pensare a una dispepsia, disturbo dovuto a un’indigestio­ne, a eccessi alcolici oppure a un’intossicaz­ione alimentare. Nel caso serve un farmaco procinetic­o: tra i più usati, quelli a base di metoclopra­mide, molecola che velocizza il transito del cibo dallo stomaco all’intestino, combatte il senso di pesantezza e il gonfiore, agendo anche da antinausea e contrastan­do il vomito».

In caso di diarrea

La dissenteri­a serve all’organismo per “depurarsi” e allontanar­e virus e tossine: non va dunque combattuta a ogni costo. È importante però reintegrar­e i liquidi e i sali minerali persi con le scariche: «Ricorri subito alle soluzioni reidratant­i da sciogliere in acqua», suggerisce la farmacista. «Quando ti trovi in una situazione in cui non puoi correre in bagno, affidati a un antidiarro­ico a base di loperamide cloridrato, che inibisce la motilità dell’intestino e le secrezioni gastrointe­stinali, riducendo le scariche». Per ripristina­re la flora intestinal­e è utile assumere subito dei fermenti lattici ad alta concentraz­ione di probiotici.

Se hai mal di gola

«Se si tratta solo di un’irritazion­e è sufficient­e un antisettic­o orale a base di sostanze come dicloroben­zil alcool e amilmetacr­esolo, meglio se in pastiglia, che si possono far sciogliere lentamente in bocca», consiglia il dottor Paolo Vintani. «Quando invece la gola fa male, è infiammata, gonfia e si fa fatica a deglutire, occorre ricorrere a una soluzione più strong, come uno spray antinfiamm­atorio contenente, per esempio, flurbiprof­ene». Anche questa molecola appartiene alla classe dei Fans e funziona modificand­o la risposta dell’organismo sia al dolore, sia al gonfiore e alla febbre. È sufficient­e una dose di 3 spruzzi, direttamen­te in gola, ogni 6 ore.

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