Guerra ai diesel: il gasolio sta proprio per sparire?
Il Parlamento europeo sta lavorando a un regolamento per ridurre le emissioni di CO2 provenienti dai trasporti entro il 2030 e, in particolare per le auto, è in discussione una proposta per abbatterle del 40% entro lo stesso anno. Ma questo riguarda tutti i tipi di motore. Bruxelles non ha fissato alcuna data di stop definitivo del gasolio. La maggior attenzione prestata a questo combustibile deriva dal Dieselgate del 2015, scandalo sul rilevamento delle emissioni di Nox, gas dannosi per l’uomo, per il quale oggi i costruttori sono obbligati a rispettare procedure di omologazione in laboratorio e su strada più costose di prima. Per questo alcune case hanno iniziato a dismettere la produzione dei diesel. Per quanto riguarda le emissioni, sostenere genericamente che il diesel sia il più inquinante non è corretto, il vero problema risiede nella vetustà del parco auto. Oggi un diesel Euro 6 riduce il particolato del 91% e gli ossidi di azoto dell’84% rispetto all’Euro 3 e genera il 15% in meno di CO2 rispetto all’equivalente a benzina. Però, in Italia, solo l’8,9% delle automobili è a basso impatto ambientale (circa 2 milioni di veicoli a benzina-Gpl, 900mila a benzinametano, 170mila ibridi e 7.500 elettrici). Il resto è diviso tra benzina (47,2% ) e diesel (43,9%), con il 38% ancora Euro 3 o precedente. Ecco perché i blocchi alla circolazione in vigore dal 1° ottobre in molte Regioni del Nord riguardano quasi sempre gli Euro 3, con alcune eccezioni (come Milano e Bologna) che toccano anche gli Euro 4.