Starbene

Il commento

- di Gianna Schelotto

Io non ne sarei tanto sicura, per almeno due motivi. Il primo è che il collega della lettrice ha messo in gioco una straordina­ria costanza e, se ha resistito tanto senza ottenere nulla, adesso che è riuscito a ricevere eloquenti conferme diventerà, se possibile, più incalzante. Il secondo è che la signora ha paura di guardare in se stessa.

La lettrice, poi, scrive che non stava con un uomo da molto tempo. Forse ne aveva il desiderio. Non voglio dire che sia stato solo il bisogno di sesso a renderla compiacent­e con il collega. Penso che siano ben più complesse le esigenze psicologic­he e affettive della nostra amica. Si descrive a casa, davanti a una pizza e dà il quadro di una persona che ha fatto il pieno della propria solitudine. Veniamo a questo suo spasimante. Non le piace, è goffo, fanfarone e via dicendo. Ma c’è. Non solo quest’uomo ha lusingato il narcisismo della lettrice – è un bel sollievo sapere che qualsiasi cosa si dica o si faccia, c’è qualcuno che è sempre pronto ad accoglierc­i – ma le ha lanciato una ciambella di salvataggi­o prima ancora che si accorgesse di averne la necessità. Insomma di questo ostinato ragazzo aveva un gran bisogno – a letto e fuori, ed è stata questa segreta urgenza a farle dire sì mentre pensava no. Ma, tanto per non perdere il vizio di nasconders­i si è affrettata a dire che “non succederà più”. Perché? Forse ha sofferto, forse non ha più fiducia in se stessa e negli altri. Ma, anche se non vuole ammetterlo, quella sera è accaduto qualcosa di più di un incontro involontar­io. Deve solo prenderne coscienza e poi dire sì o no. Sapendo quel che fa.

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