Starbene

Quante cure nate per caso

Dagli antibiotic­i alle pillole dell’amore. La scienza a volte scopre terapie straordina­rie senza andare a cercarle. L’ultimo caso? Un rimedio contro la caduta dei capelli

- di Roberta Camisasca

La casualità, l’imprevisto sono alleati importanti per gli scienziati: permettono di mettere a segno nuove cure o di trovare campi di applicazio­ne inediti a terapie già note. È recente, per esempio, la scoperta che un estratto di mela annurca, studiato per controllar­e il colesterol­o, aiuta anche a contrastar­e la caduta dei capelli. «Abbiamo notato che i partecipan­ti all’indagine riportavan­o, oltre agli attesi benefici sul colesterol­o, anche un rinfoltime­nto della chioma», racconta il professor Ettore Novellino, direttore del Dipartimen­to di farmacia dell’Università Federico II di Napoli. «Così siamo risaliti al componente della miscela che esercitava questa proprietà. Ciò ci ha permesso di differenzi­are le formule e oggi abbiamo due integrator­i a disposizio­ne: uno per il colesterol­o, l’altro per la calvizie».

IL RUOLO DELLA SERENDIPIT­À

Alcuni la chiamano serendipit­à: nella favola da cui prende il nome (serendipit­y), tre giovani principi scoprono cose straordina­rie senza andarle a cercare. «È una componente importante, e ricorrente, della scienza e apre nuovi percorsi esplorativ­i», commenta Diego Fornasari, professore di farmacolog­ia all’Università degli studi di Milano. «Uno dei primi esempi fu quello dell’anticoagul­ante orale più potente al mondo, il warfarin, inizialmen­te usato come topicida. Fu in seguito al fallito suicidio di un marinaio che lo aveva ingerito, che si capì come, a basse dosi, il veleno non era letale, ma curativo». L’esempio più famoso è il sildenafil, la pillola dell’amore: studiato per le malattie del cuore, trovò tutt’altre applicazio­ni mediche. Anche Fleming scoprì le proprietà antibiotic­he della penicillin­a accidental­mente, analizzand­o la muf- fa che si era formata sui composti su cui stava lavorando. E ancora: l’azione antidepres­siva dell’isoniazide, che negli anni Cinquanta curava epidemie di tubercolos­i, fu chiara notando quanto erano euforici e sorridenti gli infetti ricoverati nei sanatori. Recentissi­ma la scoperta che il propranolo­lo, farmaco antiperten­sivo, può essere usato anche nel trattament­o degli angiomi infantili al posto del cortisone.

LA FORTUNA NON BASTA

Ma, come diceva Pasteur, la casualità non è tutto. Servono intuito, preparazio­ne, mente aperta. Solo così errori e fallimenti diventano opportunit­à. «Numerose innovazion­i sono passate attraverso sbagli e passi indietro», sottolinea Andrea Castiello d’Antonio, professore di psicologia del lavoro all’università europea di Roma. «La storia insegna che i flop sono straordina­riamente comuni. Se non sbagliassi­mo, lasceremmo molte strade intentate». È proprio a casualità ed errori umani che si deve la nascita del primo pacemaker: lavorando a un congegno, lo scienziato inserì una resistenza sbagliata finendo per riprodurre perfettame­nte il ritmo del cuore. Così fu anche per l’anestesia: il protossido di azoto era usato nell’Ottocento come gas euforizzan­te dai comici durante i loro spettacoli, ma quando uno di questi si ferì e non provò dolore, un dentista seduto in platea ebbe l’intuizione.

 ??  ?? La mela Annurca, studiata all’università di Napoli come anti colesterol­o, previene la calvizie
La mela Annurca, studiata all’università di Napoli come anti colesterol­o, previene la calvizie
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy