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IN BICI AL LAVORO? L’INCIDENTE VA RISARCITO

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Anche chi va a lavorare in bicicletta ha diritto a essere risarcito dall’Inail in caso di incidente. «Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, intervenut­a nel caso di un lavoratore che dopo un infortunio sulle due ruote ha riportato un’invalidità dell’8% e chiesto un indennizzo all’Istituto assicurati­vo». L’Inail prima, e i giudici di Appello poi, avevano invece negato la tutela, in quanto la bici non costituiva in questo caso l’unico mezzo di trasporto per raggiunger­e il luogo di lavoro. Fino a che la Cassazione non ha rovesciato la decisione con la sentenza 21516 del 31 agosto. «Nei casi di incidenti cosiddetti “in itinere” la normativa di riferiment­o prevede che l’Istituto assicurati­vo copra solo gli infortuni avvenuti durante l’ordinario tragitto di andata e ritorno casa-lavoro, e solo nel caso in cui sia stato utilizzato un mezzo pubblico. L’uso del mezzo privato rientra nella tutela solo se “necessitat­o”, cioè reso necessario dalle circostanz­e», spiega Laura Biarella, avvocato del Foro di Perugia. La Corte ha però chiarito che lo stato di necessità può essere dovuto non solo a cause oggettive, come la mancanza di mezzi pubblici, ma anche a ragioni personali. «Secondo la Cassazione, inoltre, la bici rientra nei casi “necessitat­i”, anche per le ragioni previste dalla Legge n. 221 del 2015, vale a dire per i “positivi riflessi ambientali” che comporta il suo uso».

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