Così ti riprendi dalla gastroenterite
Conosciuta anche come influenza intestinale, si risolve in circa 2-3 giorni. Ma tanto basta per mandarti ko. Scopri come recuperare velocemente
Nausea, crampi addominali, vomito, febbre e soprattutto ripetuti appuntamenti con la toilette che mettono l’organismo letteralmente al tappeto: è così che si manifesta la gastroenterite. Conosciuta anche come influenza intestinale, in realtà non ha nulla a che fare con quella vera, che imperversa da dicembre in poi. «Anche se frequente nei mesi freddi, questo disturbo non conosce stagione ed è provocato da microrganismi infettivi che si diffondono per via oro-fecale e hanno come bersaglio stomaco e intestino. I più frequenti sono rotavirus (soprattutto per i bambini sotto i 5 anni), norovirus, adenovirus enterici e astrovirus», spiega il professor Silvio Danese, gastroenterologo e responsabile del Centro per le malattie infiammatorie croniche intestinali all’Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano). Fortunatamente il problema si risolve da solo nel giro di 2-3 giorni, ma alcuni provvedimenti possono facilitare la guarigione e assicurarti una ripresa più efficiente. Ecco le strategie da seguire per tornare a stare bene in tempi rapidi.
1 ASSICURATI I LIQUIDI GIUSTI «Nei giorni di diarrea “acuta” occorre seguire una dieta liquida, per reintegrare l’acqua e i sali minerali persi dall’organismo con le scariche ed evitare di disidratarsi», suggerisce il gastroenterologo. Le bevande ideali? «Acqua minerale a temperatura ambiente (se fredda può aumentare i movimenti intestinali) e tè poco dolcificati, poiché troppi zuccheri possono incrementare gli attacchi di diarrea», mette in guardia l’esperto. «Ok anche a spremute di mandarino, pompelmo, limone e a brodi vegetali, soprattutto a base di carote», continua la dottoressa Diana Scatozza, specialista in Scienza dell’alimentazione e farmacologia clinica a Milano. «Gli agrumi, oltre a contenere sali minerali, agiscono da disinfettanti intestinali, mentre le carote sono astringenti e proteggono l’intestino dalle infezioni. No, inve- ce, ai succhi di frutta: sono troppo zuccherini e aumentano la motilità intestinale», avverte l’esperta. Quando ci si sente particolarmente provati si può recuperare un po’ di energia anche con un paio di tisane a base di zenzero al giorno (5 g di radice fresca, tagliata a pezzetti, lasciati riposare per 10 minuti in una tazza d’acqua bollente): «Vantano un’azione tonica e calmano i dolori gastrici. Le bevande vanno sorseggiate sempre a piccoli sorsi e non tutte d’un fiato, per evitare di sovraccaricare lo stomaco, già provato dalla gastroenterite, e indurre nausea o vomito», continua la dietologa. «Attenzione, però: de la diarrea è molto severa (oltre 6-8 scariche fra giorno e notte, oppure dura per più di 3 giorni), si accompagna a febbre alta o ci sono segni di disidratazione come una drastica riduzione della quantità di urine, meglio consultare il medico», puntualizza Silvio Danese. «Può essere necessario dover ricorrere a bustine con un mix ben calibrato di sali minerali e glucosio, da assumere per bocca, per reintegrare le perdite e azzerare i rischi di disidratazione. Oppure, in casi estremi, affidarsi a soluzioni elettrolitiche iniettate per via endovenosa», elenca il gastroenterologo.
2 SÌ ALLE CARNI BIANCHE, NO ALL’INTEGRALE Quando la diarrea comincia a “calmarsi”, per 3-4 giorni è bene seguire una dieta leggera e povera di grassi. «Gli alimenti da privilegiare sono pesce e carne bianca cotta al vapore: ricchi di vitamine del gruppo B, aiutano a fare il pieno
SE SEGUI ALCUNE AVVERTENZE IMPORTANTI DURANTE LA FASE ACUTA, ANCHE LA CONVALESCENZA SARÀ PIÙ RAPIDA.
dell’energia persa durante la malattia», suggerisce la dottoressa Diana Scatozza. «Ok anche a banane e patate bollite: contengono magnesio e potassio, minerali che vengono eliminati con la diarrea, la cui carenza può innescare dolorosi crampi. Inoltre, conviene consumare carboidrati come pasta e, soprattutto, riso: «Questo cereale ha un’azione astringente e fa aumentare la quota di linfociti e leucociti, cellule del sistema immunitario che proteggono dalle infezioni virali. Per sfruttarne gli effetti benefici, però, è bene cucinarlo con poca acqua e condirlo soltanto con un cucchiaino di olio extravergine d’oliva», continua la dietologa. Orientati sempre su cereali raffinati perché i carboidrati integrali possono stimolare i movimenti intestinali. Per la stessa ragione meglio evitare le verdure cotte, almeno all’inizio, privilegiando vegetali crudi e poveri di fibre come insalata belga e songino. Infine, è consigliabile eliminare per qualche giorno anche il caffè (compreso quello d’orzo), perché muove l’intestino. Meglio orientarsi sul tè», sottolinea la dottoressa Scatozza.
3 SCEGLI I PROBIOTICI PIÙ INDICATI Per rinforzare le vie digestive messe alla prova dall’infezione largo anche ai probiotici: ripopolano il microbiota intestinale e ne ripristinano l’equilibrio. «I più indicati sono quelli a base di Saccharomyces boulardii e Lactobacillus rhamnosus GG, in grado di esercitare un’azione antinfiammatoria e mantenere integro il tessuto che riveste l’intestino, mandato in tilt dalla gastroenterite», suggerisce la dottoressa Scatozza. «Stando ai risultati di una revisione di studi effettuata dalla Cochrane (un’organizzazione di esperti che raccoglie e valuta criticamente le evidenze disponibili sui medicinali), assumerli per 5-7 giorni riduce di circa una giornata sia la durata della gastroenterite virale, sia le scariche», conferma l’esperta. Discorso diverso per lo yogurt: «Non ha dimostrato di essere efficace nel ridurre i sintomi dell’infezione», conclude l’esperta.